24liveSchool, gli studenti dell’IC Capuana all’incontro con i testimoni delle persecuzioni razziali

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Il 23 gennaio, in occasione delle commemorazioni per il  Giorno della memoria, ricorrenza istituita 1° novembre 2005, dall’Assemblea generale delle nazioni Unite (ONU) per ricordare le vittime dell’olocausto nazista e fascista, noi ragazzi dell’Istituto Comprensivo Capuana abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’iniziativa promossa dal Liceo Classico G.B. Impallomeni di Milazzo ed incontrare in videoconferenza i coniugi Giordano D’Urbino e Bruna Cases, vittime e testimoni delle persecuzioni razziali.

Questa è stata un’ esperienza che ci ha permesso di ascoltare dalle parole degli stessi sopravvissuti i loro racconti ricchi di emozione e le domande che alcuni alunni hanno posto loro. In particolare tanti sono stati i dettagli della loro storia che ci hanno colpito, come quando il signor D’Urbino ha riferito che a soli 7 anni è stato espulso dalla scuola dopo le leggi razziali promulgate nel 1938. La loro vicenda li accomuna a quelle di milioni di ebrei che videro sconvolta la loro esistenza senza capire perché venissero trattati in quel modo. I due coniugi dopo aver attraversato tante disavventure  riuscirono a sfuggire ai soldati nazisti rifugiandosi in Svizzera ed ad avere salva la vita.

Una delle cose maggiormente toccanti tra le parole del signor D’Urbino è stata la frase “Il mondo si regge con il fiato dei bambini nelle scuole”  una massima ebraica che ci fa capire l’importanza attribuita  alla formazione dei giovani anche per preservare la memoria. Infatti noi ragazzi dobbiamo sempre preservare il ricordo di quanto accaduto. Dobbiamo infatti ricordare che nei campi di concentramento e sterminio morirono più di 6 milioni di Ebrei e  milioni di persone tra omosessuali, disabili, zingari. Tutto iniziò nel 1935 quando Adolph Hitler emanò leggi razziali contro gli Ebrei con le quali questi furono privati di ogni ricchezza, della libertà di lavorare, di andare a scuola e di tutti i loro diritti. Gli uomini, le donne, i bambini venivano deportati nei campi di concentramento dove molti venivano mandati immediatamente nelle camere a gas perché ritenuti non abili al lavoro, mentre  altri più forti venivano costretti a lavori sfiancanti e a condurre una vita che li privava della loro identità. Molti delle vittime furono bambini che spesso venivano usati come cavie per gli esperimenti scientifici da medici senza scrupoli. Tutto questo ebbe fine quando il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche dell’ Armata Rossa, entrarono nel campo di concentramento di Aushwitz in Polonia e liberarono tutti i prigionieri.

Noi ragazzi abbiamo avuto modo di conoscere quanto accaduto durante la dittatura nazista proprio grazie alle testimonianze dei sopravvissuti come i coniugi D’urbino Cases o come quella di Liliana Segre, oggi senatrice a vita,  che ha raccontato la sua esperienze a tanti generazioni di ragazzi o come le testimonianze lette nel diario di Anna Frank che raccontano delle esperienze di questa ragazzina tredicenne che era nascosta in una soffitta per sfuggire ai nazisti, ma dopo due anni, venne catturata, deportata e morì di tifo un mese prima della liberazione da parte dei Russi.

L’ incontro a cui abbiamo partecipato è stato molto importante e ha suscitato in noi forti emozioni permettendoci di essere maggiormente consapevoli del fatto che il passato non si deve dimenticare ma si deve preservarne la memoria con testimonianze scritte, orali e materiali, perché ricordare sempre tali sofferenze dove insegnarci a non ripeterle.

Carolina Di Dio

Classe 1^ A “A. Martino” Rodì Milici I.C. Capuana

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