Alla scoperta del filosofo barcellonese Filippo Bartolone

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Barcellona Pozzo di Gotto riscopre la vita e l’opera del filosofo d’origine barcellonese Filippo Bartolone, indimenticato docente di Filosofia morale nell’ateneo messinese, grazie all’impegno dell’associazione culturale Genius Loci. Nell’aula magna dell’I.I.S Medi, nella sede del Liceo Valli, si è tenuto un convegno – seguito da curiosi, studiosi e appassionati di filosofia – che ha ricordato la vita e l’opera di Bartolone. Accanto al presidente dell’associazione Genius Loci, Bernardo Dell’Aglio, e al dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore Medi, Domenica Pipitò, c’erano: monsignor Santino Colosi, arciprete di Pozzo di Gotto; Enzo Cicero, professore associato di Filosofia Teoretica presso il Dipartimento COSPECS (Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e degli Studi Culturali) dell’Università di Messina; Dino Calderone, docente di Filosofia e Storia presso l’I.I.S. La Farina – Basile di Messina. La Genius Loci da tempo sta portando avanti un percorso di valorizzazione dei “geni loci” della città del Longano. L’Istituto d’Istruzione Superiore Medi di Barcellona Pozzo di Gotto è nato nell’anno scolastico 2013/14 dall’unione del Liceo Scientifico/Linguistico Medi e l’I.I.S. Valli (a sua volta costituito dal Liceo classico “Luigi Valli” e dall’allora Istituto magistrale “24 maggio 1915” di Castroreale) ed è dunque l’erede della grande storia dei due storici Licei cittadini. Don Santino Colosi, laureato in Teologia morale nel 1977 e poi in Filosofia nel 1988, ebbe il professore Bartolone come relatore della tesi della seconda laurea. Enzo Cicero ha dedicato molte pubblicazioni al pensiero del filosofo d’origine barcellonese, ha curato una raccolta di saggi in occasione del trentennale della morte del filosofo nel 2018 e ha scritto l’introduzione al volume che raccoglie le opere di Filippo Bartolone edite in vita (“Ontologia e liberazione. Opere edite in vita (1948-78)”). Entrambi i volumi sono stati pubblicati dalla casa editrice bresciana Morcelliana. Dino Calderone da tempo sta portando avanti uno studio sulla vita di Bartolone e in occasione del convegno ha fatto il punto sulle sue ricerche. L’evento è stato aperto dalla preside che si è detta lieta di aver potuto ospitare questo incontro perché il professore Bartolone, avendo frequentato il Liceo Valli prima come studente poi come docente, «fa parte della nostra grande famiglia».

Ha poi preso la parola Bernardo Dell’Aglio che ha spiegato come l’evento sia in ideale continuità con le precedenti iniziative della Genius Loci, dal convegno sul vescovo Santacolomba, su Eutichio Ajello e Pasquale Galluppi alla conferenza sul medico-artista Francesco De Francesco passando per la seconda edizione della consegna della Mattonella d’arte Genius Loci ai più eminenti cittadini. Intervenuto in rappresentanza della comunità pozzogottese cui la famiglia Bartolone è sempre appartenuta, Don Santino Colosi ha riportato il commosso ricordo di un professore seguito e aiutato da suoi assistenti «come figli devoti» (portato con tenerezza a braccia poiché era gravemente malato di distrofia muscolare e rifiutava la sedia a rotelle) e le cui lezioni incantavano tutti per la passione e la cultura che vi infondeva. Colosi ha ricordato che Filippo Bartolone fu battezzato nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Pozzo di Gotto nel 1919 (l’anno della nascita) dal sacerdote Don Vito Romano ed è dunque pienamente parte della comunità barcellonese. Dopo il professore Cicero ha presentato un intervento sull’originale cristologia di Filippo Bartolone. Cicero ha esordito definendo Bartolone uno dei più grandi filosofi cattolici del Novecento italiano e ne ha evidenziato i «fuochi tematici fondamentali»: il buon samaritano; il Gesù del Getsemani; l’Ecce Homo; il Sepolcro vuoto (ovvero la Resurrezione). Cicero ha spiegato che Bartolone non ha mai pubblicato una monografia sul Cristo, occorre ricostruire il suo originale pensiero traendolo da brani delle sue varie opere. Bartolone è un filosofo cattolico e la sua personale ricerca si inserisce nel percorso della filosofia cristiana che ha ribaltato il rapporto tra Ragione e Verità che c’era nella filosofia greca: i primi filosofi utilizzavano la ragione per ricercare la verità; i filosofi cristiani, da San Giustino al contemporaneo Jean-Luc Marion (la filosofia cristiana ha una grande storia e nel Novecento ha raggiunto livelli piuttosto alti con pensatori come Maritain e Pareyson tra gli altri), utilizzano la ragione per comprendere la Verità già data perché rivelata. In questo percorso si inserisce il pensiero di Filippo Bartolone e il senso della sua cristologia. Il concetto fondamentale della cristologia di Bartolone, su cui il professore Cicero ha posto l’accento, è quello di “kènosis tou lògou” con cui si intende quello “svuotamento” liberamente scelto da Cristo che lo rende uomo senza annientarne la divinità. Dopo la dotta lezione di Enzo Cicero, ha preso la parola Dino Calderone che ha mostrato foto e documenti d’epoca e ha narrato la storia di Filippo Bartolone.

Così abbiamo scoperto che Filippo Bartolone è nato a Monforte San Giorgio dove lavorava il padre Gioacchino come medico e poi la famiglia si trasferì a Milazzo perché lì il padre aprì un laboratorio di radiologia. Fu comunque battezzato a Barcellona perché vi viveva il nonno Carmelo che gli fece da padrino. Il padre non era solo medico, fu anche giornalista, scrisse una monografia su Placido Mandanici, era massone ma non aveva mai aderito al fascismo. Su posizioni antifasciste fu poi pure Filippo Bartolone anche se il suo antifascismo si concretizzò solo sul piano culturale, ma fu sufficiente per essere espulso dal G.U.F. (il gruppo universitario fascista, di cui faceva parte in quanto studente universitario) e per vedere il percorso universitario reso più difficoltoso. Filippo Bartolone aveva conseguito la maturità classica nel 1936 (avendo come insegnanti illustri studiosi come Sgroj, Satullo e Buda) per poi tornare al Valli da insegnante nel 1944-45. La lezione di Dino Calderone ha incantato tutti i presenti, trascinati in una sorta di viaggio nel tempo, sentendo vicini tutti quei grandi personaggi che hanno avuto a che fare con Filippo Bartolone: dal filosofo Santino Caramella al docente di psicologia e politico Adriano Ossicini, dal filosofo Vincenzo La Via all’assessore Peppino Pellegrino. Dietro ognuno di questi nomi c’è una storia e su ciascuna di queste storie il professore Calderone ha raccontato vicende e aneddoti senza annoiare neanche per un attimo i presenti. Sia Cicero sia Calderone hanno assicurato che, dopo la pubblicazione delle opere edite in vita, saranno presto pubblicate tutte le altre opere di Filippo Bartolone, sia i saggi pubblicati in riviste accademiche sia le lettere, ma tutti ci auguriamo che la stessa storia di questo straordinario studioso divenga un libro.