Il teatro Mandanici e i teatri minori di Barcellona

- Cultura

Sabato 29 ottobre 2011 nell’Auditorium di San Vito si è tenuta la presentazione del libro di Salvina Miano Il teatro Mandanici e i teatri minori di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Storia e vita artistica (1845-1967), edito dall’ISMEZ. La serata, patrocinata dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, dalla Pro Loco e dalla Genius Loci, è stata densa di eventi. Dopo l’introduzione musicale di Daria Grillo e Federica Mangano, che hanno eseguito dei brani al flauto traverso, hanno preso la parola Andrea Italiano, moderatore della conferenza, ed il sindaco Candeloro Nania che ha annunciato la prossima apertura del Nuovo Teatro Mandanici. Successivamente si sono susseguiti gli interventi di Alba Crea, docente presso l’Università degli Studi di Messina, di Johannes Streicher, docente presso il conservatorio di Bolzano e rappresentante dell’ISMEZ,  di Gino Trapani, presidente della Pro Loco di Barcellona P. G., e dell’autrice.

La Prof.ssa Crea ha inizialmente tracciato le genesi dell’opera, nata come eccellente tesi di laurea, ma che si è poi arricchita di nuove scoperte, frutto di un meticoloso lavoro di ricerca d’archivio, per poi illustrare  alcune importanti considerazioni: il Mandanici, simile al Vittorio Emanuele di Messina, è stato un teatro con un’attività mista: ha infatti ospitato tutti i generi del tempo; il genere lirico non è stato molto presente, probabilmente perché la città in quel periodo non aveva un’orchestra propria; nacque come teatro comunale, cioè non per volontà del sovrano, ma dei cittadini, che in parte sostennero le spese per la sua costruzione e poi lo intitolarono ad un concittadino illustre. La docente ha terminato l’intervento con l’augurio che il nuovo teatro di Barcellona possa essere “non un contenitore, ma un teatro della città, una testimonianza della sua vita intellettuale” come lo è stato il vecchio teatro Mandanici.

Nel successivo intervento il Prof. Streicher ha spiegato l’interesse dell’ISMEZ (Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno) verso l’opera, che si inserisce pienamente nell’attività di ricerca e di divulgazione dell’Istituto e che potrebbe essere l’inizio di una collana comprendente ricerche su altri teatri, anche minori, della zona.

Gino Trapani ha, invece, illustrato la funzione del teatro, la cui nascita si colloca in un momento di sviluppo economico e culturale della città e ha fatto notare come la sua assenza abbia causato una grave lacuna culturale a cui diverse iniziative hanno cercato di supplire, importante è stata, a tale proposito, l’opera del teatro dell’oratorio salesiano. Inoltre ha specificato come le vicende legate al Mandanici possano essere la “cartina di tornasole del grado di cultura o incultura” delle diverse amministrazioni e ha denunciato la frequente mancanza di una seria politica culturale, nonostante siano stati fatti degli sforzi, come il recente recupero di monumenti e importanti spazi della nostra città. Il Prof. Trapani ha concluso con l’augurio che con il nuovo teatro si possa fare un progetto culturale organico e si creino opportunità di lavoro per giungere così ad una rinascita culturale e civile della città.

Infine l’autrice, tramite la proiezione di foto e documenti, ha illustrato alcune parti salienti del libro, soffermandosi sui tre periodi di attività del teatro e su alcune fasi della storia della struttura, concludendo con la considerazione che la storia deve servire da sprono e aiutarci a comprendere meglio il futuro.

Al termine delle relazioni sono intervenuti alcuni testimoni diretti delle ultime vicende legate al teatro, tra cui il giudice Franco Cassata ed il senatore Domenico Nania. La serata si è conclusa con l’esecuzione di due fantasie sui motivi della Traviata di Verdi e della Carmen di Bitzet, ad opera di Carmen Stefano e di Alessio Vicario.

Tindaro Natoli

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