Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? L’accoglienza all’IIS Medi di Barcellona

- Attualità, 24live School

All’I.I.S. E. Medi accoglienza, classi aperte e flessibilità didattica

Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? È nel titolo di una delle più celebri opere di Paul Gauguin che si celano il significato e il traguardo formativo del Progetto Accoglienza promosso dal Dirigente scolastico dell’I.I.S. E. Medi, Domenica Pipitò, che si è concluso tra l’ultima settimana di ottobre e la prima di novembre al termine di un percorso intrapreso dai discenti a partire dal primo giorno di scuola. L’accoglienza delle classi prime si è configurata come un progetto in itinere, con l’obiettivo di salvaguardare e arricchire l’identità degli allievi, orientandola nel tempo all’interno di una scuola parte e riflesso di una società in continuo mutamento.

Applicare all’educazione dei giovani i caratteri dell’esperienza umana è stata la base del progetto che si è costituito come un percorso di sintesi e di conclusione dell’azione di orientamento iniziata l’anno precedente. Nelle prime classi, sin dall’inizio delle lezioni, sono stati avviati percorsi di conoscenza e interazione mirati a far socializzare i giovani, sovente provenienti da scuole medie differenti, con l’obiettivo di dare a ognuno di loro la possibilità di presentarsi, parlare di sé e di ascoltare gli altri promuovendo quel percorso orientato alla cooperazione, al confronto e al rispetto reciproco alla base di ogni percorso formativo.

L’inclusione attiva dei giovani discenti è la mission individuata dai professori Leonardo Garsia e Gianfranco Gravina, responsabili dell’orientamento, come traguardo del progetto articolato in una fase iniziale e in quella che si è svolta tra il 28 ottobre e l’8 novembre. È nel messaggio veicolato dall’opera Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? – definita dalla critica “il testamento spirituale di P. Gauguin” – che l’I.I.S. E. Medi ritrova la sintesi della propria ideologia d’accoglienza, non solo durante il primo anno, bensì lungo l’interno quinquennio. L’obiettivo è permettere agli allievi di prendere coscienza di se stessi, delle loro potenzialità e indicare l’orizzonte verso cui farle convergere al fine di permettere a ognuno il raggiungimento del proprio livello di eccellenza umana e didattica.

Le attività svolte tra il 28 ottobre e l’8 novembre si sono articolate in tre sezioni: “Conosciamoci parlando”, “Conosciamoci pensando” e “Conosciamoci giocando”. Ciascuna si è configurata come un percorso teso a valorizzare la formazione sociale, culturale e didattica dei giovani allievi promuovendo attività, sia sportive che inerenti alle materie specifiche di ciascun indirizzo. Preziosa è stata la collaborazione e la professionalità dei docenti Maria Bartolone, Andrea Biondo, Francesco Calabrò, Leonetta Calandi, Antonino Coppolino, Carmela Coppolino , Roberto Crisafulli, Annalisa Drago, Antonino Giardina, Rosaria Maimone, Carmelo Maio, Daniela Manuli, Natale Mirabile, Rosaria Mogavero, Loredana Presti, Angela Riggio, Claudio Rosanova e Grazia Maria Trifiletti. I responsabili di ciascuna sezione hanno coinvolto i studenti in attività di recitazione e di canto, di narrazione e di socializzazione, in giochi e corsi “0” di matematica e infine in tornei di sport, azioni tese a consolidare le responsabilità di ognuno e a incentivare un percorso orientato alla ricerca, all’umiltà e alla reinterpretazione dell’idea di sé e degli altri come parti della medesima comunità.

Quello che si è da poco concluso – commentano i due responsabili dell’orientamento – è un percorso d’accoglienza reso possibile a seguito di una vera e propria rigenerazione del concetto di trasmissione del sapere, più flessibile ed elastico, intorno al quale si è strutturata la composizione di percorsi didattici “aperti”. I cortili dei plessi, la palestra, i laboratori, l’auditorium e il teatro sono diventati i nuovi spazi fluidi per l’interazione delle classi, non più nella loro singola e individuale configurazione quotidiana, ma tra loro combinate secondo un modello al contempo orizzontale e verticale, grazie anche al supporto di alcuni studenti, sia delle seconde classi che del triennio, in qualità di tutor“.