Nella festa di S Sebastiano, il patrono della nostra città, Barcellona Pozzo di Gotto, come da tradizione la fa da padrona, nei riti laici, il dolce tipico: la “ciaurrina” o “giaurrina”. Questo particolare “dolce di strada” viene appunto lavorato e confezionato davanti agli occhi dei fedeli che, proprio quel giorno, amano gustare questa antenata della caramella. Esso ha origine antichissime e sembra risalga alla dominazione araba. Il suo nome, infatti, deriva da “giaurrin”, che tradotto in italiano significa “giallo”. La “ciaurrina”, pur essendo un dolce caratteristico, è composta da ingredienti molto semplici, come il miele e lo zucchero, oltre a utilizzare l’olio extravergine d’oliva per la sua manipolazione. Il segreto della preparazione, che quindi sta tutto nelle dosi e nei tempi di cottura, si tramanda da padre in figlio e, pur essendo realizzata a vista dei tanti curiosi, non tutto viene svelato ma custodito gelosamente. La particolarità di tale dolce sta anzi proprio nella spettacolare e suggestiva lavorazione, che affascina da sempre anche chi ogni anno vi assiste sin da bambino. Gli ingredienti si mettono infatti in una pentola di rame per stabilizzare e cuocere gli zuccheri per lunghissimo tempo, mischiando con un mestolo, e quando il composto incomincia a fare i fili si toglie immediatamente e si distende su una lastra di marmo, precedentemente trattata con l’olio d’oliva in modo da raffreddarlo in parte. Dopo aver fatto riposare il composto per qualche minuto avviene la lavorazione manuale, usando un grosso chiodo di acciaio, detto “chiodo di San Sebastiano”, attaccato ad un palo, anch’esso in parte ricoperto da una lamina d’acciaio e unto. Questa soluzione “caramellosa”, prima che si raffreddi e si ottenga il classico colore giallo-oro, viene attaccata al chiodo e si incomincia a filarla e rifilarla per lungo tempo, sempre con mani esperte, finché la materia non si consolida e diventa sempre più chiara e cristallina. A questo punto si procede a comporre la forma desiderata, che può essere a ciambella o soprattutto a bastoncini, poiché in realtà quest’ultimi non sono altro che le frecce con cui, secondo la tradizione, venne martirizzato San Sebastiano, legato ad un palo.
La fede religiosa, quindi, unita a retaggi culinari delle antiche dominazioni succedutesi in Sicilia, fanno della “ciaurrina” non solo un dolce appuntamento per i devoti barcellonesi e dei paesi limitrofi, ma anche la testimonianza di un passato che si mantiene sempre vivo grazie a riti e momenti culturali ancora molto sentiti e vissuti.
Miriana Furnari
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado
“Foscolo” di Barcellona P.G.