Nel quartiere dell’Immacolata di Barcellona Pozzo di Gotto, su una collina, è situato l’ex monastero dei monaci basiliani, oggi in stato di quasi totale abbandono. L’edificio, dai barcellonesi famigliarmente detto “I Basilìani”, è costituito dalla chiesa e dal convento, dei quali la prima attualmente è chiusa e suo il campanile è stato gravemente danneggiato da un fulmine nel gennaio 2017 mentre il convento è inagibile per vari crolli. La chiesa ha tre ingressi, due campanili ed è a navata unica. Sappiamo dalle fonti che entrando alla sinistra si trova il coperchio di un sarcofago in bassorilievo e in fondo, sull’altare principale, si trova una statua della Madonna Nera di Tindari, scolpita da Matteo Trovato nel 1925. La statua, che rappresenta la Madonna con il manto bianco ricamato oro come fino qualche decennio fa era anche al Santuario di Tindari, è molto venerata dai barcellonesi e viene portata in processione l’otto settembre. Essendo per ora chiusa la chiesa dei Basiliani, i riti sono stati però spostati nella Basilica di san Sebastiano insieme alla statua e a quasi tutti gli altri arredi, collocati ora nella sagrestia. Dai Basiliani proviene infatti anche il bel quadro che raffigura san Nicola, che è anche il più antico dipinto esistente nella città di Barcellona Pozzo di Gotto essendo stato datato al XV secolo. Alle pareti della chesa originaria, invece, si trovano degli affreschi che ritraggono scene della vita di san Basilio.
Il convento, anch’esso al momento inaccessibile, è quello tipico con il cortile e le celle dei monaci basiliani, poi trasformate in aule per il Liceo Classico e altre scuole e infine in uffici della Pretura, ora non sono più utilizzate e deteriorano sempre di più. Fino a qualche anno fa ai “Basiliani” si accedeva da due stradine abbastanza ripide con accesso sulla Via Immacolata, ma recentemente è stata costruita una strada nei pressi dell’Arena Montecroci-Stilo che adesso permette di raggiungere con più facilità l’ex monastero. Da qui si può ammirare una bellissima vista panoramica di Barcellona ed è stato costruito anche un parcheggio per quando, si spera tanto, la chiesa rientrerà in funzione. I monaci basiliani sono presenti a Barcellona dal XII secolo perché avevano costruito un loro convento nella frazione collinare di Gala. Da lì, a causa delle frane che avevano danneggiato il monastero, nella seconda metà del Settecento si spostarono a Barcellona costruendo il nuovo convento. I monaci Basiliani erano in realtà dei monaci greci, provenienti dall’Oriente, che nel periodo bizantino erano dovuti scappare dai loro territori perché sottoposti a persecuzione e si erano rifugiati nel meridione d’Italia, costruendo una serie di chiese e monasteri. A poco a poco i basiliani nel Sud Italia si sono ridotti di numero, fino a scomparire, ma il loro patrimonio culturale e architettonico è un gioiello da preservare. Da circa dieci anni, invece, la chiesa dei Basiliani è chiusa perché ha una serie di danni che non ne permettono l’utilizzo in condizioni di sicurezza. La Soprintendenza e il Ministero dei Beni Culturali, cui competerebbe l’intervento, tardano però a fare qualcosa e, mentre il tempo passa, il complesso architettonico rischia di sparire del tutto, come già altri edifici storici della città. Non aspettiamo, quindi, questo momento e mobilitiamoci invece come cittadini per poter nuovamente godere di un patrimonio artistico di valore quale quello della chiesa e relativo ex-convento dei Basiliani.
Chiara Raimondo
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado
“Foscolo” di Barcellona P.G.