La Settimana Santa a Barcellona Pozzo di Gotto è ricca di manifestazioni religiose e popolari ed essa culmina il Venerdì Santo con la “Processione delle Vare”, unica per la sua peculiarità. In questa città, infatti, si snodano due processioni parallele, quella di Barcellona e quella di Pozzo di Gotto, un tempo due comuni separati e che, dopo la loro unione, hanno conservato la propria tradizione. Le due processioni, accompagnate dalla “Visilla”, un canto polivocale basato sul testo della “Vexilla Regis” del poeta latino Venanzio Fortunato, nella serata del Venerdì Santo si incontrano sulla copertura del torrente Longano, percorrendola da nord verso sud quelle di Barcellona, e in senso inverso quelle di Pozzo di Gotto. Durante l’incontro, che rappresenta il momento più intenso dell’intera manifestazione perché sottolinea l’unione delle due comunità, le due processioni si fermano e i gruppi statuari vengono ruotati di novanta gradi. A questa azione segue un momento di preghiera ed è allora anche un simbolico intrecciarsi di note della “Visilla” di tutti i cantori di entrambi i cortei religiosi.
In realtà per me la Settimana Santa inizia sempre già il Mercoledì delle Ceneri, giorno in cui il gruppo di Visillanti della vara “Gesù porta la croce”, di cui da circa cinque anni faccio parte, si incontra per provare il canto ed affinare le tecniche. Questi incontri si rinnovano tutti i venerdì di quaresima nelle varie chiese della città, dove noi visillanti, oltre ad intonare l’ormai tradizionale canto della “Vexilla regis”, eseguiamo anche “Lu venerdì di marzu”, canto corale popolare in dialetto siciliano che racconta lo sconforto di una Madre in cerca del proprio Figlio. La domenica che precede il venerdì santo, poi, noi “Visillanti a Gesù che porta la croce” partecipiamo ormai da qualche anno alla rassegna “Musica, cantini e immagini nella Tradizione dei Riti della Settimana Santa di Barcellona Pozzo di Gotto”, concerto della banda musicale dell’associazione E. Russo in cui, oltre ad eseguire a cappella i canti della “Vexilla regis” e “Lu venerdì di marzu”, cantiamo, accompagnati appunto dalla banda, “Ah sì versate lacrime”, un bellissimo canto funebre che suscita nel pubblico che ci ascolta grande emozione e commozione.
L’ultimo impegno dei visillanti è infine la processione del Venerdì Santo, che vivo molto intensamente, non solo per il suo significato religioso ma per ciò che per me rappresenta: una tradizione che va assolutamente portata avanti. E il fatto che io possa essere d’esempio a tanti altri ragazzi, impedendo che poco per volta un così importante patrimonio culturale della città vada perduto, mi riempie di orgoglio.
Stefano Calabrò
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado
“Foscolo” di Barcellona P.G.