Martedì 1° gennaio 2019, con inizio dal quartiere Fondaconuovo, si è svolta in occasione del Capodanno e della 52 a “Giornata Mondiale della Pace” l’8a “Marcia della Pace” per Barcellona Pozzo di Gotto. I promotori sono stati la “Comunità di Sant’Egidio” e il Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto e la Marcia è stata sostenuta, oltre che dal Vicario Foraneo Padre Giuseppe Currò, anche da tutte le parrocchie e molte altre associazioni cittadine, tra cui la Croce Rossa, il “Co.di”, la “Fi.Da.Pa”, il “Gruppo Famiglie Adottive”, la “Casa di Ismail”, i Carmelitani, la “Casa di Accoglienza e Solidarietà di Padre Pippo Insana”. Alla presenza dell’assessore Nino Munafò e dei Vigili Urbani, questo momento di “condivisione della Pace” – che si è proposto nelle intenzioni di ricordare “tutte le terre che nel Nord e nel Sud del mondo attendono la fine della guerra, fonte di sofferenza per tanti popoli e “madre” di tutte le povertà, e la fine del terrorismo.” – ha preso il via alle ore 16:00 con la festosa partecipazione di tutte le delegazioni presenti e di semplici cittadini ed è stato caratterizzato da un particolare richiamo alla pace nel mondo, come hanno testimoniato i numerosi cartelli sui quali era scritto il nome di vari Stati tuttora dilaniati da una guerra.
Il corteo aveva come meta l'”Ex Pescheria”, centro dell’attività ricreativa dei giovani barcellonesi ed è stato scelto proprio questo luogo come termine del percorso per lanciare un determinato messaggio alla città di Barcellona, ovvero quello che bisogna trasmettere il senso di Pace prima di tutto ai giovani, la società del domani. Arrivati in via Longo, sugli scalini del “Ritrovo Perditempo”, il corteo si è fermato per concludere la manifestazione con un momento di riflessione costituito da varie testimonianze, prima fra tutte quella del prof. Vito Raimondo, portavoce della “Comunità di Sant’Egidio”, che ha aperto il suo discorso con l'”appello di Pace” del Papa intitolato “Pace in tutte le terre”, un invito alla riflessione sull’inutilità dei conflitti e sulla speranza di un mondo fondato sul concetto della fratellanza e la concordia tra i popoli.
Il secondo intervento è stato quello di un rifugiato, di nome Tejan, che con parole commoventi ha parlato delle sofferenze patite in Africa, esprimendo tutto il suo ribrezzo verso le carceri libiche, nelle quali ha vissuto vedendo ogni giorno scene indicibili di violenza e cattiveria, e dichiarando che è solo grazie al supporto datogli dall’Italia che lui si trova ancora in vita. Dopo di lui ha preso la parola l’assessore Nino Munafò che, guardando i cartelli tenuti dai partecipanti, ha voluto ricordare tutte le guerre presenti ancora nel mondo, guerre che causano morti, sfollati, fame, carestie, epidemie e tanto, tanto dolore, guerre che costringono le persone a partire verso l’ignoto. Dopo questo intervento i presenti, dopo aver acceso tutti una candela e posato quest’ultima in un braciere, si sono infine scambiati un segno di comunione fraterno, lo scambio della Pace, esprimendo nei loro animi la volontà di impegnarsi a far sì che il 2019 possa iniziare con auspici di concordia e solidarietà.
Joao Pedro Flaccomio
Classe III
Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.