Il Medioevo è un tesoro ricco di preziose gemme e di recente la Biblioteca comunale “Nannino Di Giovanni” di Barcellona Pozzo di Gotto ne ha riscoperta una preziosissima, una personalità così poliedrica e geniale da non sfigurare accanto a star come Leonardo da Vinci. Oramai solo ingenui e sprovveduti pensano ancora che il Medioevo sia un’epoca oscura, come per tanto tempo ci hanno fatto credere quei burloni degli Illuministi francesi. L’età medievale invece fu un’epoca ricca di grandi personaggi e decisive innovazioni. Non solo l’arte e la letteratura europee hanno profonde radici medievali ma la stessa scienza moderna non sarebbe stata possibile senza studiosi come Alberto Magno, Ruggero Bacone e Guglielmo di Ockham. Ancora prima di loro si occupò di scienza Ildegarda di Bingen (1098 – 1179). È lei la preziosissima gemma tirata fuori da Maria Rosa Naselli, Mimmarosa Barresi e Santina Salmeri, attivissime animatrici della Biblioteca comunale “Nannino Di Giovanni” e della Biblioteca delle donne “Adelasia del Vasto”. Ildegarda non fu solo una precorritrice dei grandi scienziati prossimi venturi ma fu anche mistica, profetessa, filosofa, poetessa, scrittrice, drammaturga, linguista, musicista, compositrice, naturalista, erborista, guaritrice, cosmologa, consigliera politica (dell’imperatore Federico Barbarossa). Un genio poliedrico, insomma. Ma Ildegarda è ancora di più: monaca benedettina e poi badessa, fu beatificata nel 1326 da papa Giovanni XXII e canonizzata nel 2012 da papa Benedetto XVI, che la proclamò pure Dottore della Chiesa (titolo straordinario riconosciuto dalla Chiesa solo ai più grandi teologi della sua storia). La figura di Santa Ildegarda non è mai stata ignorata ma negli ultimi anni ha avuto una inconsueta ribalta: è citata in un film diretto dal musicista Franco Battiato (“Niente è come sembra” del 2007), compare in un film di Renzo Martinelli (“Barbarossa” del 2009), è protagonista in un film tedesco non ancora doppiato in italiano (“Vision – Aus dem Leben der Hildegard von Bingen”, diretto da Margarethe von Trotta e uscito nel 2009), il cantautore Angelo Branduardi ha pubblicato nel 2019 un disco (dal titolo “Il cammino dell’anima”) ispirato alle opere di Ildegarda. Proprio le musiche di Ildegarda, nell’interpretazione di Angelo Branduardi, hanno aperto l’evento organizzato nei locali della Biblioteca comunale “Nannino Di Giovanni”.
Davvero straordinaria è stata la partecipazione dell’assessore alla cultura Angelita Pino che non ha solo rappresentato l’Amministrazione comunale e letto alcune poesie di Ildegarda ma l’ha letteralmente impersonata con classe ed eleganza. L’ente comunale era rappresentato anche dalla dirigente Nella Caliri, che ha salutato il numeroso pubblico presente. L’evento è stato introdotto da Maria Rosa Naselli che illustrato brevemente l’importanza di Ildegarda nella storia e ha spiegato il ruolo decisivo del cardinale Angelo Amato nel processo di canonizzazione. Naselli ha precisato che la ricchezza di contenuti dell’opera della santa tedesca è tale che servirebbe un gran numero di incontri per illustrarli tutti, scopo dell’evento è solo di dare contezza di ciò e incuriosire i presenti perché ricerchino e approfondiscano.
Il momento centrale del convegno è stata la lezione di Mimmarosa Barresi, nominalmente dedicata al “vitruvianesimo mistico” di Ildegarda ma di fatto un profluvio di affascinanti nozioni e brillanti suggestioni sulla vita e sull’opera della grande mistica. Barresi ha citato fonti, mostrato immagini e raccontato aneddoti, incantando il pubblico. Mimmarosa Barresi ha raccontato di aver “incontrato” Ildegarda per la prima volta nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, ammirando la copia manoscritta del “Physica” (un testo di scienze naturali in cui l’autrice aveva illustrato tutto il sapere medico del suo tempo) proveniente dal fondo Ashburnham. L’opera straordinaria di Santa Ildegarda ha ispirato alla relatrice il desiderio di approfondire, così ha scoperto il fondamentale ruolo avuto da Jutta di Sponheim nella sua educazione (descritto nel libro “Jutta and Hildegard: the Biographical Sources” di Anna Silvas) e l’influenza avuta nell’iconografia medievale (spiegata negli “Studi di iconologia” di Erwin Panofsky). L’architetto Barresi ha ricordato inoltre che Ildegarda fu anche autrice di una delle prime lingue artificiali, la “Lingua ignota” (ed è per questo che oggi è considerata patrona degli esperantisti). La dotta lezione di Mimmarosa Barresi è stata apprezzatissima, seguita da un pubblico attento e curioso. Dopo un nuovo intervento dell’assessore Angelita Pino (che ha spiegato il fondamentale concetto ildegardiano di “viriditas”, che tra l’altro ha ispirato i colori del suo abito) e i saluti di Maria Rosa Naselli, l’evento è stato chiuso da una ricca degustazione di prodotti culinari realizzati da Santina Salmeri, utilizzando le ricette di Ildegarda di Bingen. Mistica, umanista, scienziata e pure cuoca. Santa Ildegarda è stata davvero un personaggio straordinario.