Ospedale di Barcellona: il resoconto e le interviste a margine della conferenza del PSI

- Attualità, Politica, Medicina e Salute

“Dalla protesta alla proposta” è il motivo portante della conferenza stampa indetta ieri, 13 maggio, dal Partito Socialista Italiano presso l’antisala consiliare del Comune di Barcellona, per discutere il futuro del sistema sanitario siciliano, con particolare riferimento alla situazione territoriale e nello specifico al Pronto Soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto.

Presenti all’incontro gli esponenti del PSI Cosimo Recupero e Amedeo Gitto, insieme ai due rappresentanti del personale medico, il dott. Paolo Calabrò e il dott. Nunziante Rosania.

La proposta effettiva, esposta dal dott. Calabrò – visti gli elementi che rendono impossibile riqualificare il Pronto Soccorso di Barcellona e la problematicità dell’esternalizzazione del servizio per un’eventuale riapertura – sarebbe quella di sfruttare la struttura di Barcellona come struttura riabilitativa, e non per i casi di emergenza-urgenza.

Altra proposta, inoltre, sarebbe quella di creare un centro diagnostico avanzato e un centro di medio soccorso.
Quindi, utilizzarla come luogo di degenza per malati cronici e sfruttare, invece, il Pronto Soccorso di Milazzo per i casi di emergenza-urgenza, adeguandolo al ruolo che dovrebbe avere e che ha tutt’ora.

Anche il dott. Nunziante Rosania si è pronunciato in favore di una proposta di integrazione tra le strutture di Barcellona e Milazzo, che renda le due realtà complementari tra di loro.

Infatti, per il medico lo sbilanciamento verso la sanità privata e il depauperamento sistematico della medicina non è più tollerabile.

In esclusiva ai nostri microfoni, le interviste ai presenti.

Di seguito, il PSI condivide il documento con le proposte per la sanità delle città di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.

 

Proposta per il miglioramento del sistema sanitario a Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo

Ogni città sede di ospedale tende a sviluppare un gruppo di pressione a favore della propria struttura sanitaria. Questo fenomeno alimenta l’idea erronea che il miglioramento della salute pubblica dipenda esclusivamente dal potenziamento degli ospedali, con il desiderio diffuso di avere un policlinico in ogni città. Tale visione conduce a un sovraffollamento dei Pronto Soccorso (P.S.), rafforzando una concezione “ospedalocentrica” della sanità.

La necessità di un cambio di paradigma

La letteratura scientifica sottolinea invece l’importanza della medicina territoriale, che deve essere ripensata e riprogettata alla luce delle nuove evidenze. È necessario procedere a una rimodulazione degli ospedali, promuovendo una transizione dalla medicina d’organo a una medicina sistemica e personalizzata. Questo approccio deve tenere conto anche della carenza di personale sanitario, che colpisce più gli infermieri che i medici, sebbene vi siano incongruenze nei dati relativi alla disponibilità di medici.

Il problema del Pronto Soccorso

Secondo i dati AGENAS (Fig. 1), circa il 68% degli accessi ai Pronto Soccorso nel 2023 sono stati codici bianchi o verdi, molti dei quali considerati impropri (circa 4 milioni). Per affrontare questa situazione è necessario:

  • Potenziare la medicina territoriale.
  • Migliorare la gestione dei pazienti attraverso strutture ambulatoriali e servizi alternativi.

I Direttori dei Pronto Soccorso propongono:

  • Maggior filtro da parte della Medicina Generale (28%).
  • Attivazione di ambulatori ad accesso diretto (25%).
  • Presa in carico più rapida dei pazienti dimissibili (24%).
  • Riduzione dei tempi d’attesa per gli esami diagnostici (23%).

Come sottolineato dal dott. Fabio Iaco, presidente SIMEU: “I Pronto Soccorso italiani stanno funzionando da tampone dell’intero sistema, reggendo il peso di condizioni croniche e socio-assistenziali che non dovrebbero essere gestite dalla Medicina d’Emergenza Urgenza.”

Centralità del territorio

La proposta di aggiornamento del Piano Nazionale della Cronicità (2024) ribadisce l’importanza di spostare il focus dall’ospedale al territorio, promuovendo:

  • La presa in carico globale del paziente.
  • Un approccio integrato tra sanitario e sociosanitario.

Anche The Health Foundation (2025) evidenzia i fattori chiave per migliorare le performance sanitarie:

  1. Livello di spesa sanitaria: Paesi con spesa elevata ottengono risultati migliori, ma non sempre in modo lineare.
  2. Gestione del personale medico: Incentivi per i medici di base e continuità delle cure migliorano gli esiti.
  3. Integrazione dei servizi: La collaborazione tra medici di base, specialisti e ospedali aumenta l’efficienza.

Malattie non trasmissibili: una sfida crescente

Le malattie non trasmissibili (MNT), come cardiovascolari, diabete, cancro e disturbi mentali, rappresentano il 74% dell’onere delle malattie nei Paesi UE. Queste patologie richiedono un approccio olistico per ridurre disuguaglianze sanitarie e promuovere la prevenzione. Pertanto è su queste malattie che bisogna intervenire, pera notevole incidenza e prevalenza, principalmente attraverso la medicina territoriale.

Scenari futuri

Secondo l’ISTAT:

  • La domanda di servizi pediatrici e ostetrico-ginecologici diminuirà.
  • La popolazione anziana (>65 anni) passerà dal 24% al 35% entro il 2050.
  • I “grandi anziani” (>85 anni) raddoppieranno, rappresentando la fascia più fragile.

Vivremo più a lungo ma con più malattie croniche (Fig. 2). È quindi fondamentale riorganizzare le risorse sanitarie.

Proposta per Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo

Differenziazione dell’offerta sanitaria

  1. Milazzo: Struttura d’emergenza con reparti funzionali al P.S., potenziato e rimodulato.
  2. Barcellona: Struttura riabilitativa con reparti dedicati a infettivologia, pneumologia, dermatologia, gastroenterologia, geriatria ed endocrinologia. Si propone anche un centro diagnostico avanzato con TAC, RMN e PET. Si dovrebbe prevedere, anche un centro di medio soccorso che possa gestire le patologie che non abbiano delle acuzie tali da essere gestite dal P.S. che faccia da interfaccia con quest’ultimo.

Ospedale Virtuale

Su Barcellona si può proporre questo modello innovativo già sperimentato in città come Viareggio , Como e Cosenza che prevede l’erogazione di servizi medici online tramite videochiamate, chat o app mobili.

Questo sistema garantisce:

  • Assistenza continua H24.
  • Riduzione dei tempi d’attesa.
  • Ottimizzazione delle risorse sanitarie.

Integrazione tra medico di base e specialista

Dobbiamo andare verso un approccio olistico alla salute basato sul concetto di sindemia: le malattie interagiscono tra loro in un contesto multidimensionale influenzato da fattori sociali ed economici. È essenziale:

  • Migliorare la comunicazione tra medico di base e specialista.
  • Ridurre la politerapia attraverso una formazione continua dei medici.
  • Promuovere progetti innovativi come INTERCheck e MedicInRete del Mario Negri.

Una possibile soluzione alla carenza di medici potrebbe essere la rimodulazione del numero di guardie mediche esistenti sui distretti sanitari di Milazzo e Barcellona. Questo libererebbe un certo numero di medici che potrebbero essere impiegati (dopo un adeguata riqualificazione) nei pronto soccorsi, nel 118, nella medicina di base o specialistica ecc..

D’altronde corriamo verso la medicina personalizzata che sarà principalmente polarizzata sulla diagnostica e l’intelligenza artificiale. Proprio per questo si è Pensato di prevedere una diagnostica di alto livello su Barcellona con TAC, RMN, PET ecc., oltre a una laboratoristica di avanguardia.

 Dobbiamo superare questo periodo di transizione visto che nel tempo avremo bisogno di un numero inferiore di medici. Come già prognosticato in una ricerca dell’ANAAO

“Medici: dalla carenza alla pletora. Entro il 2032, 60 mila camici bianchi in cerca di lavoro. Anaao: “Subito un piano di assunzioni”.

Conclusioni

La sanità italiana è in evoluzione: occorre superare vecchi schemi per affrontare le sfide future. La rimodulazione delle guardie mediche nei distretti sanitari potrebbe liberare risorse preziose da impiegare nei P.S., nella medicina generale o specialistica.

Infine, è necessario investire nella diagnostica avanzata e nella medicina personalizzata per affrontare le esigenze crescenti della popolazione anziana.

 Ricordo che  l’Articolo 32 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo.” Quindi dovremmo anche pensare a dei progetti sugli stili di vita, per una efficace prevenzione primaria, che è il Gold standard per conservare la salute.

Questa proposta rappresenta una base per stimolare un confronto costruttivo tra forze politiche, sociali e tecniche, al fine di elaborare un progetto definitivo scientificamente valido ed attuabile.

Dott. Antonio Milici

.
.
.