La pagina culturale e virtuale del museo urbano curata dalle associazioni del network culturale, con 18 mila visualizzazioni e più di mille follower, sarà trasformata in una pagina aperta a tutto il mondo culturale della città.
La pagina ha sostituito una “demo di museo urbano reale” che doveva essere allestito per due settimane negli spazi del Museo Didattico, concessi dal Dirigente dell’Istituto Foscolo.
“Il 17 maggio intendiamo, “chiudere” con il museo urbano virtuale – afferma sulla pagina Facebbok Bernardo Dell’Aglio, coordinatore del Network – e trasformare questa pagina social in qualcos’altro, che diventi “l’espressione” in rete di tutto il mondo culturale della città. Sono già stati “aperti”, in questa ottica, dei nuovi angoli\album\spazi per altre realtà come il Collettivo Flok di Alessio Barchitta, il Circolo delle Lucertole di Viviana Isgrò e quello della Galleria Progetto Città dell’Arch. Andrea Cristelli, anche se non fanno parte del Network culturale.
Vorremmo lasciare una porta aperta per chi esprime bellezza, nelle varie forme, e mettere al centro, non solo sigle associative, ma il valore delle persone, nei vari campi. Pensiamo ad una pagina social che diventi un “polo culturale” virtuale autonomo e programmatico e un veicolo di *comunicazione* trasparente da parte del mondo culturale verso la nostra città. Una pagina che servirà ad anticipare i nostri eventi, le stesse locandine delle manifestazioni, le proposte delle singole associazioni o quelle collettive del Network culturale, che andremo ad organizzare nell’interesse esclusivo di una crescita culturale della città”.
“Si tratterà di un unico gioco di squadra, per vedere chi propone e lavora per la comunità e “ come e se’ ” collaborano le pubbliche amministrazioni di turno.
Non possiamo, infatti, permetterci altri dieci anni di richieste inevase o non mantenute per un museo urbano negli spazi del villino Liberty o di mesi per ottenere una autorizzazione ad un progetto. Ci auguriamo di allargare la partecipazione di questo “polo culturale” alle realtà del territorio, alla sua bellezza, ai nostri borghi, alle frazioni collinari, non per forza aderenti al Network, ma che siano frutto di un lavoro fatto nell’interesse della città. Vogliamo creare una “rete”, sana, che diventi un circuito e un volano per la fruizione e valorizzazione delle nostre migliori tradizioni, dei beni culturali, dei beni ambientali, dei beni archeologici, storici, etc..
La cultura deve essere soprattutto condivisione e partecipazione e non può essere una gara solo tra associazioni. Rappresentiamo un piccolo mondo che merita il rispetto delle persone e degli amministratori, perché è un piccolo mondo che continua a impegnarsi anche a lasciare…. .un testimone…agli studenti, ai nostri ragazzi”.