Il XV anniversario dalla morte di Attilio Manca vuole rilanciare l’impegno per la ricerca della verità

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La vicenda di Attilio Manca è così articolata e complessa che a taluni potrebbe sembrare un soggetto perfetto per una spy story mentre altri potrebbero considerarla troppo inverosimile per garantire quella sospensione dell’incredulità che un’opera di fantasia richiede. Sembra troppo strano per essere vero se non fossimo in Italia e in Italia, purtroppo, certe stranezze svelano più di quello che vogliono nascondere. Siamo nell’Italia dei servizi segreti deviati, un’Italia in cui quell’organizzazione segreta che tradizionalmente dovrebbe raccogliere informazioni a vantaggio dello Stato (la cosiddetta attività di intelligence) è andata spesso un po’ per conto proprio a vantaggio di chi non si sa bene. Sembra che i servizi segreti italiani siano esperti in depistaggio e disinformazione, potrebbero fare scuola al Mossad o alla Cia. L’Italia è il paese dei depistaggi sulla strage di piazza Fontana, sul caso Moro, sulla strage di via D’Amelio e potrebbe far scuola all’Egitto che già col caso Regeni sembra voler superare il maestro. Luciano Armeli Iapichino, autore di libri su Attilio Manca, considera il caso Manca un tipico di caso di giustizia “egiziana”, intendendo proprio la palude che nasconde ogni tentativo di capire come sono andate veramente le cose. AttilioMancaXVanni-8-300x200 Il XV anniversario dalla morte di Attilio Manca vuole rilanciare l'impegno per la ricerca della veritàCon il caso Manca siamo in alto mare ma occorre fare chiarezza, perché i cittadini non perdano fiducia nello Stato (più di quanto non abbiano già fatto) e non pensino a Barcellona Pozzo di Gotto come ad un girone dell’inferno (altro che il “letamaio” di cui parla l’avvocato Repici). Il quindicesimo anniversario della morte dell’urologo barcellonese Attilio Manca è stata l’occasione per ricordare le inconcludenti tappe della vicenda e per rilanciare l’impegno per la ricerca della verità. Al parco urbano “Maggiore La Rosa”, in una sala convegni gremita di cittadini, hanno preso la parola: il docente e scrittore Luciano Armeli Iapichino, nel ruolo di moderatore; l’avvocato Fabio Repici, legale della famiglia Manca; il senatore Mario Giarrusso, componente della “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie” in quota M5S; Luca Manca, fratello di Attilio; Angela Manca, la madre. In collegamento telefonico sono intervenuti l’avvocato Antonio Ingroia, ex-magistrato e politico che ora affianca l’avvocato Repici nella difesa di parte civile della famiglia Manca, e il giornalista Paolo Borrometi, che nella sua attività pubblicistica si è occupato spesso dei rapporti tra mafia e politica. AttilioMancaXVanni-1-300x200 Il XV anniversario dalla morte di Attilio Manca vuole rilanciare l'impegno per la ricerca della veritàAll’inizio hanno salutato i presenti Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi che nel 2016 ha avuto il premio nazionale Paolo Borsellino per l’impegno contro l’illegalità e il malaffare, e Maria Teresa Collica, ex-sindaco della città del Longano che da sempre si è impegnata per chiedere giustizia e verità sul caso Manca. Tra un intervento e l’altro Marco Crisafulli, alunno dell’IIS Borghese-Faranda di Patti, ha letto alcuni brani da libri che hanno trattato il caso Manca, da “La mafia ordina: Suicidate Attilio Manca” di Lorenzo Baldo (pubblicato da Imprimatur Editore nel 2016) a “Lucido delirio. Riflessioni socio-esistenziali alla luce del pensiero divergente” di Luciano Armeli Iapichino (edito da Armenio nel 2017). Giuseppe Antoci ha invitato i presenti a rinnovare l’impegno perché si arrivi alla verità. AttilioMancaXVanni-4-300x200 Il XV anniversario dalla morte di Attilio Manca vuole rilanciare l'impegno per la ricerca della veritàMaria Teresa Collica ha auspicato il coinvolgimento dei giovani e delle scuole per far conoscere ancora di più la vicenda di Attilio Manca. A tal proposito Angela Manca ha fatto presente di non essere mai stata invitata nelle scuole di Barcellona Pozzo di Gotto, mentre è stata chiamata a testimoniare la sua storia sia a Milazzo sia altrove. Gli avvocati Ingroia e Repici hanno affermato, descrivendo particolari che andrebbero opportunamente indagati, che probabilmente certa magistratura non si è preoccupata di ricercare la verità ma ha puntato a far carriera girandosi da un’altra parte. AttilioMancaXVanni-5-300x200 Il XV anniversario dalla morte di Attilio Manca vuole rilanciare l'impegno per la ricerca della veritàA rafforzare questo punto di vista è intervenuto il senatore Mario Giarrusso affermando che «chi si batte per la verità a prescindere non ne fa carriera». Il senatore ha fatto presente che nella storia della nostra repubblica ci sono dei coni d’ombra, dei veri buchi neri, che hanno risucchiato la verità su Attilio Manca, Graziella Campagna e Beppe Alfano. «Viste le premesse dovremo combattere con le unghie e con i denti», dice il senatore pentastellato. AttilioMancaXVanni-9-300x200 Il XV anniversario dalla morte di Attilio Manca vuole rilanciare l'impegno per la ricerca della veritàLuca Manca ha detto con rammarico che «nonostante le delusioni siamo qui. Attilio vive, perché non ha avuto ancora giustizia, mentre quelli che hanno infangato e ancora infangano la sua memoria sono morti dentro». Angela Manca ha detto che pochi giornalisti hanno avuto il coraggio di parlare del caso Manca e tra i pochi si distingue Fabrizio Gatti che ha scritto un bell’articolo sull’Espresso, facilmente reperibile sul web, nel quale si fa riferimento ai servizi segreti deviati, ai depistaggi e allo strano caso del sottosegretario Gaetti. Il convegno si è concluso con l’augurio che il prossimo anniversario si possa raccontare una storia diversa.

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