Giosuè Manuri, giovane talento “viaggiatore”

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«Ignorare la meta e portare la musica ovunque sia possibile», parola di Giosuè Manuri, musicista-batterista barcellonese, membro del gruppo “Stag” guidato dal leader Marco Guazzone, rivelazione musicale del 2012. Ecco l’intervista tramite cui racconta alla redazione di “24live” il suo percorso musicale.

Chi è Giosuè Manuri e di cosa si occupa oltre alla musica?
Sono un musicista barcellonese. Ho 24 anni e suono la batteria. Ho iniziato con i preziosi insegnamenti di Massimiliano Parisi a Milazzo e mi sono trasferito a Roma per proseguire gli studi musicali con Ettore Mancini, uno dei più apprezzati docenti di batteria. La musica occupa tutto il mio tempo: l’insegno, la mangio, la sogno.

Cos’è per te la musica?
Fin da piccolo ho cercato il ritmo nelle cose. Con il primo stereo, non appena sentivo un pezzo che mi piaceva, dovevo assolutamente alzare il volume delle casse e cercare di suonarci su qualcosa. Sono molto suscettibile agli umori che trasmette una canzone, un po’ “musicopatico”; se partisse un pezzo di Jimi Hendrix nello stereo della macchina, sarebbe meglio che a guidare sia un altro.

Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?
Sicuramente i Beatles, i Led Zeppelin e il grande Bonzo, passando dai Creedence Clearwater Revival che colgono il mio lato più country-folk, Bob Dylan, Jimi Hendrix e il suo Mitch Mitchell arrivando a Niccolò Fabi. Tra i batteristi sicuramente Vinnie Colaiuta, Peter Erskine (soprattutto con i Weather Report) e Carter Beauford dei Dave Matthews Band.

Com’è nata la collaborazione con Marco Guazzone?
L’incontro è stato sorprendente e folgorante, quanto inaspettato: un altro gruppo con cui avevo fatto delle prove mi presentò a “Marco & Stag”, che cercavano un nuovo batterista. Feci un’audizione e qualche giorno dopo lui mi chiamò dicendo che dovevo imparare 20 pezzi per un concerto che avrebbero dovuto fare 6 giorni dopo. Suonai senza sapere se mi avrebbero preso. Alla fine del concerto mi fecero pure uno scherzo: mi dissero che non andavo bene… ma poi si sciolsero in una fragorosa risata.

Cosa si prova a suonare nei locali musicali più “gettonati” d’ Italia, avendo di fronte un vasto pubblico?
È una forte emozione: quei locali traspirano il sudore dei migliori musicisti di ieri e di oggi. Spesso mi soffermo diversi minuti sulle tracce che gli artisti hanno lasciato sui muri dei camerini. Poi arriva il momento di salire sul palco e arriva una forte carica. Insuperabile vedere e sentire tanta gente che canta le canzoni.

Come si è rivelata l’esperienza sanremese ?
Un’esperienza unica, lì abbiamo scoperto l’interesse per il nostro assetto “buskers”, suonando per strada, davanti all’Ariston: è stato emozionante entrare in sala stampa ed esibirci davanti a decine di giornalisti sorpresi nel vedere 5 chiassosi musicisti che “riportavano” la musica nei luoghi del Festival. Insomma, una permanenza tanto movimentata, suonata e ricca di incontri.

Come vedi il panorama musicale barcellonese? E quello italiano?
Ogni volta che torno a Barcellona trovo sempre nuovi gruppi, c’è senz’altro fermento. La città ha davvero tanto da offrire, ma sono pochi gli spazi idonei. L’arrivo di “24live” è sicuramente da apprezzare tanto e già sta aiutando sia esecutori che ascoltatori. A Roma ed in altre città in cui sono stato, noto un’attenzione maggiore alla musica e agli spazi dove poterla fare, ma spesso l’approccio di chi ti dà lo spazio non cambia poi tanto.

Giustifichi la politica del “talent show”?
Credo che i Talent un po’ precludano quello che la musica può dare, non poter suonare uno strumento e non poter eseguire un proprio brano è una restrittiva omologazione. Rimangono però una buona possibilità di promozione. Sarei felicissimo di poter vedere un talent in cui si possa suonare e proporre inediti.

Cosa consiglieresti a tutti i giovani musicisti che cercano “fortuna” altrove?
Consiglio di armarsi di dedizione, pazienza e di sfruttare tutte le occasioni che vengono proposte, dando sempre il massimo.

Sogni e progetti futuri?
Il sogno è di vivere con la musica.