Restaurata la tela della “Madonna dell’Idria”

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Questa sera, durante la messa delle ore 19.00, al Santuario S. Antonio di Padova in Barcellona verrà benedetta la tela della Madonna Odigitria, appena restaurata dal maestro Luciano Pensabene Buemi di Naso.

Il dipinto seicentesco, originariamente collocato in chiesa, fu realizzato dal pittore castrense Filippo Jannelli su commissione della nobile famiglia Marullo che aveva il diritto di patronato sulla cappella della Madonna. Successivamente, nel 1936, la tela venne rimossa e collocata in altra sede nel convento. Oggi, a distanza di quasi un secolo, sarà possibile riammirare l’opera definita dallo storico ottocentesco Giuseppe Grosso Cacopardo “il più bello di questo degnissimo artista”.

È significativo che la benedizione coincida con la festa liturgica della Madonna Odigitria, compatrona della Sicilia, celebrata nell’isola il martedì successivo alla domenica di Pentecoste. Il culto della Vergine con il titolo “dell’Idria” ha origini orientali; esso è, infatti, una’ abbreviazione di quello di ODIGITRIA (dal greco “Odegòs”, Guidatrice del Cammino, Condottiera). Secondo un’antica tradizione, questo appellativo fu attribuito ad una icona della Madonna dipinta da S. Luca evangelista che fu collocata, nel V secolo, a Costantinopoli in un tempio innalzato in suo onore in ricordo del Concilio di Efeso (431), e che poi fu affidata alla cura dei monaci basiliani. La Madonna cominciò ad essere invocata col nome di Odigitria in seguito ad un miracolo presto divenuto famosissimo. Si narra che in un martedì di particolare solennità dedicato alla Vergine, due anziani ciechi si stavano recando alla chiesa di Costantinopoli, quando questi, smarritisi, furono guidati come per mano dalla Madonna e che non appena giunti alla chiesa ebbero miracolosamente la vista.

La rappresentazione classica della Madonna dell’Itria è quella raffigurante Maria su una cassa portata da due monaci basiliani, detti in greco “calogeri”, ossia “bei vecchi”. Secondo un’altra tradizione, infatti, durante l’assedio del 718 di Costantinopoli da parte dei Saraceni, due monaci basiliani, dopo aver collocato l’immagine della Madonna su una cassa, e dopo averla trasportata fin sulla spiaggia, la esposero verso la flotta nemica. Improvvisamente il mare si agitò disperdendo così i saraceni. I soldati siciliani che avevano partecipato alla guerra a fianco dei cristiani, al loro ritorno in Sicilia, ricordando il prodigio fecero dipingere l’Odigitria sulla cassa tenuta dai due monaci. In Sicilia questo culto si diffuse molto rapidamente divenendo uno dei culti mariani peculiari dell’isola anche con l’adattamento della denominazione nelle forme abbreviate di “ITRIA” e “IDRIA”.

Odigidria Restaurata la tela della "Madonna dell'Idria"