Gigliopoli: uno spiraglio di luce con la Notte Arcobaleno, ma è già bufera

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Dopo il clima di serenità e pace vissuto dai visitatori della Notte Arcobaleno 2023, tornano di nuovo le nuvole e alla Fondazione Barone G. Lucifero è già bufera.

Lo scambio di battute mediatico alza il livello. Non solo una questione tra i membri del CDA che nemmeno l’opinione pubblica ha potuto arginare, ma adesso il tono della questione si alza ed è scontro tra l’Assessore alla Famiglia Nuccia Albano e l’ex Presidente della Fondazione Enzo Russo.

Se l’Assessore regionale afferma che la Fondazione ha solo “mero controllo di legittimità sugli atti” il CDA “può assumere tutte le decisioni necessarie, senza che intervenga un organo terzo, quindi la Regione, che non avrebbe alcun potere in virtù del potere decisionale della Fondazione e che, infatti, è intervenuta soltanto per la nomina dei commissari Maria Teresa Collica e Santo Colosi solo per garantire la funzionalità dell’Ente”, dall’altra parte Enzo Russo smentisce e dirama una lettera alle testate giornalistiche che riportiamo integralmente di seguito.

“ Con riferimento alla replica dell’Assessore alla Famiglia, Nuccia Albano, riguardante le dichiarazioni da me effettuate e riportate in un altro articolo di stampa, spiace, preliminarmente, dover rammentare all’Assessore come, diversamente da quanto dallo stesso affermato, la Regione non “ha solo il controllo di legittimità degli atti adottati dal CdA”, ormai limitato ai provvedimenti essenziali per la vita dell’Ente, a seguito della modifica sul sistema di controllo delle IIPPAB operata dall’art.21, 14° comma, della L.R.n.19 del 22/12/2005, forza dell’art.1 del D.P.R. 30/8/1975 n.636 recante “Norme di attuazione dello Statuto in materia di pubblica beneficenza ed Opere Pie” , la vigilanza e tutela delle II.PP.A..B., ivi compresa la facoltà di disporre la sospensione o lo scioglimento degli organi amministrativi, nonché la nomina di commissari straordinari, come meglio precisato nella circolare n.10 del 31/8/2006, contenente direttive in ordine all’applicazione del citato art.21 L.19/2005.
Desta, invece, meraviglia e suscita perplessità l’intervento, a mezzo stampa, dell’Assessore Albano (forse uno dei pochi che nell’ultimo ventennio io ricordi da parte di un assessore regionale!) proprio in questo momento storico, laddove da gennaio 2023 ad oggi sono stati pubblicati, dalla sola Gazzetta del Sud (cui si aggiungono gli interventi su numerosi quotidiani on -line) ben 40 articoli circa concernenti le vicende, anche interne, della Fondazione Lucifero e dalle quali emerge, con chiarezza, la mancata adozione, entro il 30 giugno, e, comunque, a tutt’oggi, d parte del CdA dell’Ente (che in virtù della maggioranza posseduta di ben 3 membri avrebbe potuto ben provvedere!), del conto consuntivo 2022 e del bilancio previsionale 2023, e ciò nonostante, a quanto consta, le numerose segnalazioni inviate al Servizio Regionale competente.
Ricordo a me stesso, in virtù delle funzioni di Presidente espletate, per un quinquennio, dal 2012 e fino ad agosto 2017, che, secondo quanto prevede l’art.9, 2° comma, dello statuto in vigore presso l’Ente, Il Consiglio di Amministrazione è sciolto con decreto dell’Assessore della Famiglia per una serie di violazioni analiticamente previste, tra cui , alla lett.c), “la mancata approvazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo nei termini di legge……. a seguito di comunicazione da parte del Segretario dell’Ente.
In proposito, la Legge di stabilità regionale n.13 del 25/5/2022, nel sostituire il comma 3 dell’art.6 della L.R.11/8/2017 n.16, testualmente dispone che “Gli organi di amministrazione degli enti… sottoposti a vigilanza della Regione, che non adottano il rendiconto generale o il bilancio di esercizio entro il 30 giugno dell’anno successivo, decadono…. e l’amministrazione regionale che esercita la vigilanza amministrativa nomina entro 30 giorni uno o più commissari per la gestione dell’ente”, prevedendo, peraltro, l’intervento sostitutivo della Giunta Regionale in caso di inerzia nell’adozione del provvedimento di decadenza”, impedendo “il raggiungimento degli obiettivi di risultato da parte del Dirigente dell’amministrazione regionale che esercita la vigilanza amministrativa.” (vedi anche circolare n.6 del 16/6/2022, prot.n.58664 dell’Assessorato Economia e Bilancio, visionale sul sito istituzionale della Fondazione).
Quanto alle “mere discordanze politiche” all’interno del CdA, tali da legittimare, nel mese di febbraio 2022, l’intervento di un commissario ad acta con compiti specifici volti a rendere possibile l’insediamento dell’organo collegiale, mi permetto di dissentire fortemente da quanto dall’Assessore sostenuto, non fosse altro per la sua nomina avvenuta posteriormente, e cioè in data 14/11/2022, giacchè, per quanto di mia conoscenza, le difficoltà addotte dai componenti nominati in surroga a due membri dimissionari erano legate alla necessità di conoscere la reale situazione, anche economica, della Fondazione nonché le dinamiche intervenute all’interno del Consiglio, che avevano creato un clima non sereno a garantire la piena funzionalità ed efficienza dell’organo collegiale, come di fatto poi avvenuto, e che avevano indotto a rassegnare le dimissioni ben 3 componenti nell’arco di soli 4 mesi, e, da ultimo, ad approvare una mozione di sfiducia nei confronti dell’ex Presidente Collica, poi dimessasi anche da consigliere, senza prima avere evidenziato le “distorsioni” presenti.
Evidenzio inoltre che sono stati notificati n.8 informazioni di garanzia dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G. nei confronti, tra l’altro, dell’intero Consiglio di Amministrazione in carica.
Preciso, infine, per ragioni di chiarezza, che a seguito della cessazione del mandato quinquennale del CdA da me presieduto, avvenuta il 15/8/2017 e fino all’insediamento dell’attuale CdA, avvenuto in data 5/2/2020, quindi a distanza di ben oltre 30 mesi, l’Assessorato alla Famiglia ha proceduto alla nomina di 2 commissari regionali, per totali 9 mesi, in luogo di provvedere alla ricostituzione dell’organo di vertice (per cui già sussistevano ben 4 designazioni) , onerando la Fondazione del pagamento di circa € 16.000,00, come analogamente, peraltro, fatto anche per un IIPPAB di un comune viciniore( L’Istituto Nicolaci- Bonomo), in cui la gestione commissariale si protrae ormai da oltre 5 anni.
Distinti saluti,

Enzo Russo”

La situazione si fa sempre più complicata e tra tutte le questioni, quella che giustifica l’essenza dell’Ente – ovvero Gigliopoli – è ancora in balia delle onde e di certo non una situazione conclusa.

Il nostro giornale è pronto ad accogliere altre repliche sulla questione.

*foto di repertorio: Enzo Russo è il secondo da dx

                                                                                                                                     
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