Walking Leaders: il progetto dell’Università di Palermo per la prevenzione delle cadute negli
anziani

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Almeno un terzo degli over 65 anni e la metà degli over 80 cade almeno una volta all’anno, e circa
la metà delle cadute avviene in casa per la perdita dell’equilibrio. Sebbene solo una caduta su cinque
possa richiedere cure mediche e meno di una caduta su dieci provochi una frattura, resta la
principale causa di ospedalizzazione, la terza di disabilità cronica e la quinta di morte accidentale
(dopo malattie cardiovascolari, cancro, ictus e cause respiratorie). Uno studio scientifico in corso a
Palermo conferma il ruolo determinante dell’attività fisica come forma di prevenzione su svariate
patologie e degenerazioni e di cura per recuperare funzionalità e relazioni sociali positive.

Nei prossimi 10-30 anni continuerà il trend relativo all’aumento della vita
media nei Paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo e, quindi, dell’invecchiamento della
popolazione. Una tendenza che comporterà un aumento della spesa sociale e sanitaria. La
sedentarietà, è scientificamente dimostrato, ogni anno è concausa nel mondo di circa due milioni
di morti premature per inattività fisica (fonte OMS). L’esercizio fisico svolge quindi un ruolo
importante nella prevenzione a tutte le età e a maggior ragione lo è per gli over 65, con una riduzione
significativa di varie malattie che interessano non solo l’apparato neuro-muscolare ma anche quelle
neuro-degenerative, che caratterizzano l’invecchiamento generale della persona. Le cadute sono
una delle maggiori insidie della terza età e gli anziani che cadono inoltre, hanno da due a tre volte
hanno più possibilità di cadere di nuovo entro un anno. La prevenzione delle cadute quindi si
conferma cruciale così come praticare regolarmente attività fisica con programmi adeguati.
Da queste premesse e dalla convinzione che la perdita di autonomia incida profondamente
sull’identità della persona e sul piano cognitivo e socio-affettivo relazionale nasce il progetto Walking
leaders, un percorso guidato di attività fisica adattata, animazione ludico-culturale, rieducazione e
mantenimento della motricità residua secondo protocolli scientifici che porta innegabili benefici
anche sul piano psicologico e cognitivo dell’anziano e persino in soggetti con gravi patologie, come
la demenza senile o Alzheimer.

Cadute_anziani_Walking-Leaders-1024x683 Walking Leaders: il progetto dell’Università di Palermo per la prevenzione delle cadute negli<br>anziani

Il progetto, nato in collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone,
Università degli studi di Palermo ed Esercito Italiano coinvolgendo personale militare in congedo e
familiari, trova il suo fondamento nelle risultanze del progetto di ricerca PSN 2017 ”Prevenzione
incidenti domestici” diretto dal Prof. Mario Barbagallo, promosso dall’Azienda Ospedaliera
Universitaria Policlinico Paolo Giaccone , in collaborazione con la Prof.ssa Juliana Ligia Dominguez,
con il Prof Giuseppe Messina ed il Prof Giuseppe Battaglia, coordinatori delle rispettive aree di
competenza.

Il Progetto ha assegnato, previo concorso pubblico, n 4 borse di studio per laureati in Scienze
motorie e n 3 borse di studio per laureati in Psicologia. I vincitori hanno condotto le varie attività
previste, secondo gruppi di n 30 soggetti anziani, presso le strutture sportive del CUS Palermo e
dell’Esercito italiano e presso la struttura universitaria dell’Università di Palermo, Dipartimento delle
scienze psicologiche, pedagogiche, dell’esercizio fisico e della formazione di Palermo. A fine attività
tale progetto avrà coinvolto oltre 150 persone.

Tali protocolli di attività motoria, finalizzati alla prevenzione delle malattie nei soggetti sani ed in
quelli affetti da patologie che traggono beneficio dall’esercizio fisico, rappresentano un valido ausilio
ai programmi preventivi istituzionali ed alle terapie farmacologiche tradizionali, rallentando il declino
funzionale e conservando il più a lungo possibile l’autosufficienza e la socialità dell’anziano,
riducendo quindi in maniera sostanziale anche i costi che si proiettano poi sulla Sanità pubblica.
Uno degli studi si è focalizzato sul valutare l’efficacia di un programma di esercizi propriocettivi su
mobilità funzionale, resistenza muscolo-scheletrica, equilibrio dinamico e statico, andatura e rischio
di cadute negli anziani istituzionalizzati con una combinazione di esercizi adattati per un periodo di
12 settimane. Questo programma è consistito in 45 minuti di attività in gruppo, più di 100 minuti di
attività individuale a settimana, per un totale di 36 sessioni (29 ore).

“I risultati mostrano come un programma di esercizi propriocettivi abbia prodotto miglioramenti
significativi rispetto al gruppo di controllo in aree quali mobilità funzionale, resistenza
muscoloscheletrica, equilibrio, andatura e rischio di cadute negli anziani istituzionalizzati.
Questo studio può aiutare a migliorare la nostra comprensione dell’impatto di un protocollo specifico
per un programma attività motoria adattata basata sulla propriocezione – afferma il Prof Giuseppe
Messina ,Coordinatore vicario del Master in Posturologia e Biomeccanica dell’università di
Palermo
– un progetto pilota di medicina preventiva esportabile, al momento guidato dalla Sicilia in
collaborazione con esercito e istituzioni, da ministero e università ma che può essere replicato
ovunque in tutta Italia”.

Fondamentale per un’accurata valutazione posturale delle persone coinvolte nella ricerca l’utilizzo
di una strumentazione tecnologicamente avanzata presso il laboratorio di Posturologia e
Biomeccanica dell’università di Palermo. La prima anamnesi (e i follow up successivi) è stata
effettuata con il sistema di rilevamento tridimensionale Spine 3D, con una valutazione accurata della
colonna vertebrale senza sottoporre la persona all’esposizione diretta di raggi potenzialmente
dannosi. Il principio fisico di Spine 3D è quello delle camere 3D simile all’eco-localizzazione dei
pipistrelli, con un fascio di luce a infrarossi che rimbalza sulla superficie e il cui ritorno è catturato dal
sensore. Spine3D, a partire dalla nuvola di punti acquisita, permette la stima dei punti di repere
principali della schiena (utilizzati per localizzare una regione del corpo in maniera univoca) e della
curva che descrive l’andamento superficiale della colonna, attraverso una combinazione di reti
neurali e algoritmi realizzati ad hoc con la tecnologia lidar tof (Time of flight).

A questa strumentazione si affiancano altri strumenti come la Pedana Baropodometrica Freemed
per la valutazione dell’appoggio plantare e della postura, Free Step soluzione software per la
valutazione dell’appoggio plantare, l’analisi biomeccanica del movimento degli arti inferiori e lo
studio della postura, Treadmil, un tapis roulant baropodometrico per l’analisi delle pressioni
plantari e Moover Gait, una rete di sensori inerziali indossati dal paziente che fornisce un’analisi
del movimento completa e accurata.

Dato per assodato quindi che l’inattività fisica è una realtà sempre più emergente nell’età adulta e
anziana con il conseguente sviluppo non solo di patologie croniche, ma anche di numerosi disturbi
quali mal di schiena, sovrappeso, malumore, legati a stili di vita scorretti, l’esercizio fisico si
conferma un’attività rilevante per il mantenimento di un corretto equilibrio psicofisico
dell’individuo, in grado di migliorare significativamente la qualità della vita e di attuare
un’efficace attività di prevenzione delle malattie croniche.