Operazione antimafia Barcellona, Scandurra: “Ennesima dimostrazione della presenza forte dello Stato”.
“L’operazione condotta stamani, con l’esecuzione di 86 misure cautelari da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina che ha disarticolato l’operatività della famiglia mafiosa dei Barcellonesi nel costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli che nella conduzione dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico, rappresenta l’ennesima dimostrazione della presenza forte dello Stato sul nostro territorio”, afferma il vice presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità Pippo Scandurra.
“Proprio in quel comprensorio, l’attività costante del nostro movimento, con le associazioni locali di Rete per la Legalità Messina, presieduta da Giuseppe Ruggeri, Barcellona presieduta da Rosario Triolo, e Milazzo, presieduta da Francesco Arcadi, ha portato a significative collaborazioni di alcuni imprenditori con le forze dell’ordine e la magistratura. Il nostro ringraziamento va oggi alla DDA di Messina, al Procuratore Maurizio De Lucia e ai suoi Sostituti, ai Carabinieri tutti del Comando Provinciale di Messina, per l’ ennesimo duro colpo inferto alla criminalità organizzata, ad ulteriore garanzia e tutela della gente onesta nonché stimolo per tutti gli imprenditori a fidarsi dello Stato e denunciare ogni tipo di ingerenza da parte della malavita”.
Antoci: “Grazie alla DDA di Messina e ai Carabinieri”.
Sono 86 le misure cautelari spiccate dalla DDA di Messina coordinata dal Procuratore Maurizio De Lucia. Un durissimo colpo alla mafia Barcellonese che si era infiltrata sia nel settore delle commercializzazioni di prodotti ortofrutticoli che in quella della gestione dei locali notturni.
“Ancora conferme su quanto la provincia di Messina sia uno snodo delicato per gli affari mafiosi che hanno Barcellona come punto nevralgico – così Giuseppe Antoci ex Presidente del Parco dei Nebrodi e Presidente Onorario della Fondazione Nazionale Caponnetto, scampato ad un attentato mafioso nel maggio 2016 grazie all’intervento armato della sua scorta.
“Alla DDA di Messina, al Procuratore Maurizio De Lucia e ai suoi Sostituti, ai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina il mio grazie e i complimenti per l’incessante lavoro che, in questi anni, ha permesso di assicurare alla giustizia centinaia di mafiosi e sequestrato beni per milioni di euro. Oggi, ancora una volta, si è affermata la forza dello Stato – conclude Antoci.”
Il messaggio di Fonte di Libertà
L’operazione odierna condotta dalla DDA e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina dimostra la grande capacità di “cosa nostra barcellonese” inabissarsi a seguito delle molteplici inchieste anti mafia susseguitesi nel corso di quest’ultimo decennio, ciò al fine di rigenerarsi per continuare a condurre le principali attività illecite che da sempre la contraddistinguono, ovvero l’imposizione delle estorsioni, l’infiltrazione nell’economia e nella vita pubblica e politica del territorio, la gestione capillare dello spaccio delle sostanze stupefacenti.
Ci si complimenta e si ringraziano tutti i rappresentanti degli Apparati dello Stato coinvolti nella costante e incessante attività di prevenzione e repressione del fenomeno mafioso, che da sempre caratterizza il nostro territorio, che senza alcun dubbio con una ritrovata e più marcata libertà d’impresa, potrebbe evadere tantissime potenzialità che vi insistono, così da favorire più sviluppo, efficienza e legalità, le basi per un sicuro miglioramento della qualità della vita.
In tutti questi anni abbiamo continuato a perpetuare questo nostro volontariato, accanto alla vittime di racket e di usura, in questo territorio come in diverse altre regioni colpite dal fenomeno mafioso, consapevoli e coscienti che non si può e non si deve mai abbassare la guardia.