Women for Oncology Italy condivide in pieno quanto detto recentemente dal Presidente Draghi durante il "Women political leaders Summit 2021”. Come sollecitato da Draghi, noi siamo fermamente convinte che si stiano “perdendo alcuni dei nostri migliori talenti” a causa del gender gap e delle discriminazioni nei confronti delle donne.
Proprio perché ogni giorno nel campo della scienza e della salute lottiamo affinché non ci siano più disparità Women for Oncology si sente in dovere di lanciare al Presidente Draghi un appello affinché la Politica e le Istituzioni facciano di più e lo facciano ora.
“Affinché la legge Golfo-Mosca, ottimo punto di partenza, non rimanga un’azione isolata. Affinché vengano messe in campo tutte le azioni possibili per permettere alle donne di avere gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini”.
Ben vengano i 7 miliardi che verranno destinati per la promozione dell’uguaglianza di genere
“Siamo ben consce, anche a fronte di recenti studi che Women for Oncology ha compiuto, che con il Covid la situazione lavorativa delle donne è drasticamente peggiorata. – si legge in una diffusa nota stampa – Attendiamo con ansia la conferenza ministeriale sull’emancipazione femminile, ma non ci illudiamo che sia risolutiva. Continueremo a lavorare con la solita determinazione che fino ad ora ci ha contraddistinto affinché questi atteggiamenti vengano al più presto eliminati e scompaia definitivamente il gender gap“
“Accogliamo con entusiasmo le parole pronunciate dal Presidente Draghi, che ha toccato tutti punti a noi molto cari. La sfida del gender gap è seria e non può essere vinta se non con la collaborazione di tutti. Le Istituzioni devono essere ovviamente capofila di questo cambiamento, ma anche noi di Women for Oncology Italy vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo”– ha affermato Rossana Berardi, Presidente di Women for Oncology, ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e direttrice della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona.
“Purtroppo in Italia vi è ancora molto lavoro da fare per quanto riguarda il gender gap e questo è sotto gli occhi di tutti. Bisogna prendere spunto dalle buone pratiche degli altri Paesi. Ad esempio in America, dove da alcuni mesi vivo e lavoro, sono stati istituiti laboratori di genere per accogliere le esigenze di tutti e le scelte strategiche vengono fatte nel rispetto dell’equilibrio di genere”– ha dichiarato Marina Chiara Garassino, Professor of Medicine, University of Chicago Medicine & Biological Sciences (Section of Hematology | Oncology) e Presidente onorario Women for Oncology Italy.
Cos’è e come nasce Women for Oncology

Sono tante, preparate e competitive. Eppure il tetto di cristallo è ancora lungi dall’essere sfondato per le oncologhe italiane, visto che solo il 15% dei 223 primari di oncologia in Italia è donna (dati 2016). E anche in Europa le cose non vanno meglio: il numero delle donne nella leadership sanitaria è ancora di gran lunga inferiore a quello dei colleghi uomini a parità di incarico o ruolo. Uno scenario rimasto invariato nell’ultimo decennio, nonostante le professioniste del settore non abbiano mancato di distinguersi per meriti, capacità e versatilità.
Per questo motivo è nato, anche in Italia, il network ‘Women For Oncology Italy’ (W4O Italy), omologamente a quanto sta avvenendo anche in altri Paesi europei dietro la spinta dell’ESMO (European Society for Medical Oncology), di cui Woman For Oncology è spin-off: nello specifico si tratta di una rete a sostegno delle donne oncologhe italiane, alle quali offrire nuove opportunità di formazione attraverso percorsi mirati di coaching.
Obiettivo di W4O è fornire gli strumenti utili a superare le questioni professionali legate al genere e, in prospettiva, formare una futura classe dirigente al femminile sempre più numerosa e sempre più preparata.