Ansia, ipocondria e fobia da contagio? Da Consulcesi, l’e-book per gestire il post pandemia

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Arriva il vaccino anti infodemia e fake news: il libro “Covid-19 il virus della paura”

L’intero ricavato della pubblicazione andrà alla Protezione Civile.

Ansia, ipocondria, fobie. Sono alcuni «disturbi da coronavirus» indicati come conseguenze collaterali della pandemia, e che non vanno sottovalutati, perché non meno gravi della malattia stessa. A evidenziare il problema è lo psicoterapeuta Giorgio Nardone, esperto di disturbi fobico-ossessivi, nel nuovo ebook  “Covid-19 il virus della paura”.

Centinaia di persone negli Stati Uniti hanno davvero ingerito disinfettanti, dopo il “suggerimento” dato dal Presidente Donal Trump, registrando un picco di ricoveri e chiamate ai centri antiveleno. È questa la misura di quanto possa esser pericoloso il contagio da notizie false spesso anche innescate dall’ossessiva ricerca di notizie, ovvero l’infodemia. 

La raccolta di autorevoli interventi, presentata da Paesi Edizioni da un’idea di Consulcesi  descrive l’origine del virus, – dal “paziente zero” alla “Cassandra” di Whuan, – basandosi su fonti scientifiche accreditate e fugando ogni dubbio sulle ipotesi fantasiose sulla creazione del virus in laboratorio in Cina e su altre fake news in circolazione. A firmare il libro, anche l’infettivologo Massimo Andreoni, primario del reparto di Malattie infettive del policlinico Tor Vergata di Roma.

«Nel disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione, la persona sviluppa tutta una serie di rituali finalizzati a evitare o gestire eventi, situazioni, stimoli o più in generale oggetti che, agli occhi di chi soffre, possono essere portatori di germi, malattie e infezioni. Molti pazienti con questo tipo di disturbo, parlano di un effetto «radioattivo e contaminante», che li spinge a temere ogni forma di esposizione (anche accidentale) verso tutto ciò che si teme possa essere infetto. Questo crea, spesso, un circolo vizioso disfunzionale: appunto, il circolo vizioso dell’ossessione del contagio.

La contaminazione ambientale nel fobico da contagio è, infatti, un elemento caratteristico e spesso centrale nella psiche di questi soggetti: «Ho toccato quella maniglia che potrebbe essere stata toccata da un infetto» è la reazione tipica e il tono dei ragionamenti. La resistenza di un virus all’ambiente, ovviamente esiste. Ma gli studi virologici dimostrano che la trasmissione per contatto diretto su una superficie ha spesso troppo poca concentrazione per essere contagiante: toccando la maniglia di una porta aperta da un malato, è in teoria possibile che si entri in contatto con un po’ di virus, ma troppo poco per infettare una persona sana. Il contatto da nuovo Coronavirus, in particolare, deve essere ravvicinato e sufficientemente voluminoso per essere significativo. Il fobico da contagio, però, teme l’ambiente e il nemico invisibile più d’ogni altra cosa.

Altro pericolo in agguato è l’ipocondrìa. Motivo per cui le persone che soffrono di questo disturbo sono così preoccupate per la propria salute, da interpretare ogni segnale o variazione del corpo come la conferma di una grave malattia; sono cioè convinte di essere malate e, per questo, vivono costantemente in allerta, controllando minuziosamente il proprio corpo e ricorrendo di frequente a esami diagnostici e/o sottoponendosi a terapie. Spesso, del tutto inutilmente e mal interpretando segnali e consigli medico-scientifici. Il termine «ipocondria» risale a Ippocrate, il quale secoli or sono descrisse il «male degli ipocondri» come un disordine dello stomaco e della mente, che procurava problemi digestivi, grande melanconia e paura di morire. Oggi, invece, associamo piuttosto questo termine al concetto di disturbo fobico ossessivo-compulsivo. Nel linguaggio medico odierno, l’ipocondria è definita «preoccupazione ansiosa, organicamente infondata, relativa alla propria salute o alla condizione di particolari organi interni».

Per questo, conclude Il prof. Nardone «l’obiettivo delle terapie contro questo genere di disturbi – quanto mai frequenti oggigiorno – è liberare il soggetto dalla trappola dei rituali. In particolare, all’interno di una terapia, si è osservato quanto sia fondamentale lavorare e agire sullo sfatare le credenze di base, come la convinzione che avere il completo controllo dell’igiene e della pulizia possa proteggerci da una situazione pericolosa».

Nella maggior parte dei casi, – ci tranquillizza Nardone  – anche la più ostinata delle ossessioni e delle compulsioni può essere vinta. Come? Semplicemente ridefinendo la situazione e creando ad hoc una serie di concrete esperienze emozionali-correttive, che liberino il paziente dal suo sistema percettivo-reattivo rigido e auto-alimentante. Discorso a parte vale per le malattie infettive, naturalmente, per le quali occorre seguire le indicazioni della comunità scientifica.

Nel testo, edito da Paesi Edizioni da un’idea di Massimo Tortorella di Consulcesi, molto spazio è dedicato anche a raccontare il lavoro e il sacrificio di tanti medici e degli operatori sanitari in prima linea per curare le vittime del più grande contagio della storia. La storia è protagonista nel libro, con un’analisi comparativa della pandemia da Covid-19 con Sars ed Ebola.

Il libro è già disponibile in formato e-Book al costo di 4,99 €, a breve anche in lingua inglese e i proventi saranno devoluti interamente alla Protezione Civile.

In copertina, l’opera «Infermiera con l’orecchino di perla» dell’artista italiana Lady Be, rielaborazione del celeberrimo quadro del pittore seicentesco Johannes Veermer «La ragazza col turbante», meglio nota come «La ragazza con l’orecchino di perla», che veste i panni di un’infermiera che indossa una mascherina, simbolo inconfondibile della nuova quotidianità. L’opera è stata battuta all’asta lo scorso 2 aprile per 6.500 euro. L’intero importo è già stato donato agli ospedali e alla Croce Rossa. Per info sul progetto e per acquistare il libro, clicca sul link seguente: https://covid-19virusdellapaura.com

copertina Ansia, ipocondria e fobia da contagio? Da Consulcesi, l'e-book per gestire il post pandemia

“Covid-19 Il Virus della Paura” è il primo libro espressamente dedicato all’argomento, a cura dell’infettivologo Massimo Andreoni e dello psicoterapeuta Giorgio Nardone. Questa pubblicazione si basa su analisi scientifiche e fonti giornalistiche. Un’opera ideata per spiegare la verità sull’argomento e allontanare dalle fake news le generazioni presenti e future. Un’operazione finalizzata a comprendere le dinamiche, anche psicologiche, dei rischi connessi alle epidemie e le loro possibili conseguenze sanitarie, sociali, politiche ed economiche a livello internazionale. Un libro che vuole onorare la scienza, diffondere cultura e omaggiare altresì coloro i quali hanno perso la vita a causa di questa pandemia. Poiché è un’iniziativa in solidarietà con l’emergenza Coronavirus, tutti i ricavi derivanti dalle vendite di questo eBook saranno interamente devoluti alla Protezione Civile. Il tutto nasce da un’idea di Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, il network legale a tutela dei professionisti della sanità, con specializzazione in contenziosi per medici specialisti, che da vent’anni assiste e lavora al fianco di medici e operatori sanitari, e che ha appena donato un milione di euro per l’emergenza Coronavirus: Uno strumento di riflessione in questi tempi d’incertezza e confusione, il cui contenuto intende divulgare correttamente scienza e informazione ai tempi del Coronavirus. Il volume è dedicato in particolare a Brescia, Bergamo, Cremona, Lodi, Milano e a tutte le province italiane colpite dal virus. Ma, più in generale, rappresenta un omaggio a tutta la popolazione italiana, che ha resistito e ancora resiste in questa inedita fase pandemica.

Biografie autori

Il Prof. Massimo Andreoni è Medico Chirurgo specializzato in Malattie Infettive e Medicina Interna. Dal 2001 è professore ordinario di Malattie infettive della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Dal 2007 ricopre il ruolo di Responsabile Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Policlinico Tor Vergata e dal 2017 è il Direttore Scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

Il Prof. Giorgio Nardone è uno psicologo e psicoterapeuta di fama mondiale, fondatore insieme a Paul Watzlawick del Centro di terapia strategica di Arezzo. Esponente di spicco della prestigiosa Scuola di Palo Alto, è stato consulente di importanti istituzioni e multinazionali. È autore di molti libri tradotti in oltre dieci lingue. Dal 2019 è Professore straordinario di Psicologia del cambiamento e Presidente del corso di Laurea Magistrale in Psicologia presso L’Università degli studi Link Campus University di Roma.

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