I cardiologi lombardi confermano: “Il Coronavirus crea problemi cardiovascolari”

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Nello studio degli esperti sui danni prodotti dal Coronavirus, per settimane, si è parlato soprattutto dell’aspetto legato alla polmonite interstiziale per i ricoveri in terapia intensiva. I medici lombardi, in prima linea in questa battaglia, hanno invece collegato al virus soprattutto problemi di natura cardiovascolare e renale e non solo respiratorio.

In molti casi sono state riscontrate microtrombosi venose che hanno poi determinato il decesso dei pazienti affetti da Covid-19. Da un’indagine condotta con dei medici lombardi, la maggior parte delle cause di tante morti pare sia determinata da CID (Coagulazione Intravascolare Disseminata) innescata dal virus. Dal confronto tra i medici ed i cardiologi che stanno lottando contro il Coronavirus, sarebbe emerso come sarebbe più importante usare preventivamente antinfiammatori e antibiotici per fare crollare il numero dei ricoverati.

“Il problema principale – riferiscono i cardiologi lombardi – non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Nei nostri reparti COVID non sono mai stati ricoverati dei malati di artrite reumatoide, perché sotto cortisone o in cura con un antinfiammatorio. Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati anche all’ecocardio. Curando bene il contagio a casa si potrebbe evitare non solo l’ospedalizzazione ma anche il rischio trombotico. Abbiamo così potuto appurare che gli ospedali più esposti stanno somministrando eparina a basso peso molecolare ai loro pazienti, con buoni risultati”. Il farmaco consente di mantenere la giusta fluidità del sangue, limitando la possibilità di coagulazione.

L’AIFA sulla somministrazione dell’eparina ha già avviato uno studio sull’efficacia, raccomandando per il momento una valutazione caso per caso.