Restano in carcere le sorelle Rosalia e Gisella Benvegna e il consulente assicurativo Nino Currò, arrestati nell’operazione Ghost Insurance sulle truffe assicurative ai danni di ignari automobilisti. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari Salvatore Pugliesi ha rigettato l’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dagli avvocati difensori, che adesso si rivolgeranno probabilmente al tribunale del riesame di Messina per reiterare le medesima richiesta.
Ai tre indagati viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed all’esercizio abusivo di intermediazioni finanziarie, nell’ambito del campo assicurativo e finanziario. Secondo all’ordinanza di oltre 150 che descrive le risultanze dell’inchiesta condotta dalla Polizia Stradale di Barcellona, in collaborazione con i carabinieri della stazione di Barcellona, sarebbero 46 le truffe commesse ai danni di automobilisti in molti casi extracomunitari, che allettati dai costi contenuti delle polizze, avrebbero subito la truffa, pagando per una copertura assicurativa che in realtà non c’era. Sempre secondo l’accusa, sulla base delle denunce presentate ed incrociate dagli agenti della PolStrada, coordinati dal dirigente Sandro Raccuia, ai clienti sarebbero state consegnate delle false polizze assicurative R.C.A., che in realtà erano solo delle semplici fotocopie.
L’inchiesta non si è comunque fermata e durante le perquisizioni condotte nel momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere presso gli studi e le abitazioni dei tre indagati, sono stati sequestrati otto cellulari ed ulteriori documenti che adesso solo al vaglio dei tecnici della Procura di Barcellona. L’obiettivo è chiaramente quello di fare piena luce su eventuali complicità a parte di altri soggetti, attualmente non coinvolti nell’inchiesta.