24liveSchool, un “Giardino dei Giusti” all’IC Foscolo per ricordare il bene

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Lunedì 28 gennaio 2019 anche presso la scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto si sono commemorate le vittime della Shoah, come tutti siamo invitati a fare da quando la legge n.211 del 20 luglio 2000 ha istituito la ricorrenza del “Giorno della Memoria” per il 27 gennaio. Tuttavia in questo Istituto, come ormai accade dal 2013, non ci si riunisce nel cortile o in palestra solamente per osservare tutti un minuto di silenzio in rispetto di coloro che sono morti durante questo periodo buio della storia, ma si procede con la piantumazione di un albero di ulivo, simbolo di pace, che viene dedicato, sempre, ad uno dei “Giusti tra le Nazioni” italiano. I “Giusti tra le Nazioni” sono coloro che, pur essendo “gentili”, hanno messo a repentaglio la propria vita, senza alcun interesse personale, per salvare anche un solo ebreo. Per tale motivo essi hanno ricevuto questa onorificenza e sono stati inseriti nel memoriale ufficiale di Israele, il Yad Vashem. Giornata-memoria3-1-1-300x169 24liveSchool, un "Giardino dei Giusti" all'IC Foscolo per ricordare il beneIl primo albero di questo singolare “Giardino dei Giusti” che vuole ricreare in piccolo quello di Gerusalemme è stato dedicato da parte degli alunni della scuola “Foscolo” a Giorgio Perlasca, un commerciante italiano considerato “Giusto” perché riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi ebraici fingendosi console spagnolo, lui che non era né diplomatico e né spagnolo. Successivamente ci fu la pianta dedicata a Carlo Angela, padre di Piero Angela, medico antifascista che salvò la vita di molti perseguitati facendoli credere malati infettivi che avrebbero potuto contagiare i tedeschi, così da fare in modo che questi non entrassero nella sua clinica. Giornata-memoria2--300x200 24liveSchool, un "Giardino dei Giusti" all'IC Foscolo per ricordare il beneNel 2015 la dedica è stata fatta invece a Gino Bartali, celebre ciclista italiano che vinse tre giri d’Italia e due “Tour de France”, riconosciuto “Giusto” perchè nascose nella canna della sua bici, approfittando della sua notorietà, documenti falsi che sarebbero serviti a far espatriare molte persone in pericolo di deportazione. Nell’anno seguente, il 2016, l’anno in cui l’Istituto “Foscolo” dedicò il “Giorno della Memoria” alle donne, l’ulivo è stato piantumato in memoria di Adele Zara, “Giusto tra le Nazioni” perché riuscì a salvare un’intera famiglia ebraica nascondendola nella propria abitazione per mesi e mesi. Fedeli a scelte particolari, nel 2017 gli alunni hanno dedicato il loro “albero dei Giusti” a Calogero Marrone, siciliano che, lavorando all’anagrafe di Varese, falsificò molti documenti permettendo a parecchi ebrei di fuggire in Svizzera. L’anno scorso, infine, una pianticella è stata dedicata a don Brunacci che, grazie alla sua opera di protezione, ad Assisi riuscì a salvare oltre 300 cittadini ebrei e per loro organizzò addirittura una scuola affinché potessero ricevere un’istruzione. Quest’anno, per concludere, la scelta è caduta su un intero paese dell’Emilia-Romagna, Nonantola in provincia di Modena, dove durante l’occupazione nazista gli abitanti riuscirono a salvare 73 bambini appartenenti ad un convoglio diretto in Palestina, accogliendoli nelle loro case e fornendo i documenti falsi necessari per metterli al sicuro in Svizzera. E’ sicuramente una scelta particolare quella seguita dalla scuola secondaria “Foscolo” e si distingue tra tutte le celebrazioni che si svolgono in occasione della “Giornata della Memoria”. Piantando infatti un nuovo albero ogni anno dedicato ad un “Giusto tra le Nazioni”, oltre a mantenere viva la memoria della tragedia della Shoah con l’augurio che quelle atrocità non si verifichino più, è molto importante per docenti e alunni far risaltare la generosità e l’altruismo disinteressato di queste persone, raccontandone le storie e portandole a conoscenza di tutti, anche i più giovani, valorizzando pertanto “la banalità del bene” che, pure se limitato, ha saputo salvare non solo una o più vite umane ma “il mondo intero”, la stessa “umanità” dalla barbarie.

Giada De Pasquale
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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