“L’operazione odierna ha dato un duro colpo al tentativo di riorganizzarsi della mafia barcellonese”. Non nasconde la sua soddisfazione il procuratore di Messina Guido Lo Forte, nel commentare il risultato dell’operazione antimafia “Gotha 4”, che ha messo un altro punto fermo nella lotta contro la criminalità organizzata barcellonese, già duramente colpita nei precedenti tronconi dell’operazione Pozzo e Gotha. “Bisogna sottolineare – ricorda Lo Forte ai giornalisti – che gli arrestati nelle precedenti operazioni in molti casi sono rinchiusi al 41 bis e sono rimasti in carcere perché l’impianto accusatorio ha retto davanti al giudizio del Tribunale del Riesame”.
Lo Forte mette l’accento anche sull’atteggiamento cambiato della gente e degli imprenditori, rispetto al fenomeno mafioso: “La gente ha capito che si fa sul serio e si sta registrando un fenomeno del tutto inedito. Un numero sempre crescente di imprenditori, operatori economici e commercianti che denuncia e collabora con le forze dell’ordine. Si è fatta più strada di quella che era possibile sperare, ma c’è ancora tanto da fare. Il numero degli imprenditori che collabora sta diventando comunque significativo”.
Il procuratore di Messina analizza come l’operazione di oggi abbia confermato la struttura gerarchica dell’organizzazione mafiosa barcellonese e la capacità di influenza di elementi pensanti che si trovano al 41 bis. “La nota che emerge dalle intercettazione è invece la preoccupazione dei vertici di tutelare gli interessi generali dell’organizzazione, primo tra tutti quello di assicurare un aiuto economico a tutti i detenuti per distoglierli dall’idea della collaborazione. La mafia barcellonese sta cominciando a preoccuparsi seriamente delle collaborazioni e dello sfaldamento che finora non era mai esistito”. Lo Forte comunque placa l’entusiasmo rispetto all’ipotesi che il territorio barcellonese si sia liberato dal giogo della mafia. “È ancora presto per parlare di liberazioni. L’operazione di oggi dimostra che c’è un tentativo di rigenerazione costante dei quadri esecutivi e intermedi evidenziato dal fatto che si tratta di persone che da decenni e decenni respirano Dna mafiosi. Ma di certo non si potrà più parlare di reale dominio del territorio. La mafia strutturata come quella barcellonese ha la sua ragion d’essere nel controllo del territorio e le estorsioni servono non solo ad acquisire denaro ma anche a imporre il proprio dominio. Nella fase successiva durante la quale i soldi bisogna farli girare occorrono dei contatti con l’imprenditoria. Tramite l’imprenditoria possono esserci contatti anche con la pubblica amministrazione. Questo fenomeno non si è fermato, ma la capacità di infiltrazione è proporzionale alla capacità di egemonia che si ha sul territorio”.