Le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL chiedono al liquidatore dell’Ato 2 una pronta risposta entro il 20 settembre, termine ultimo per evitare i licenziamenti e garantire i primari servizi ai cittadini; nella fattispecie, una convocazione con tutti i sindaci di quei comuni facente parte dell’Ato. Dalle numerose assemblee che in questi giorni vedono impegnati i lavoratori dell’azienda Ato e della Dusty si evince un naturale stato di agitazione e sconforto per la situazione in essere: stipendi arretrati e rischio chiusura battenti con il conseguente licenziamento. Come si evinceva da una nota di fine luglio della Dusty, società che ha in appalto il servizio rifiuti, si diffidavano i sindaci a sanare le morosità e a rinegoziare i termini e le condizioni del contratto di appalto anche utilizzando la clausola del subentro nel rapporto stesso da parte dei sindaci. Posto il termine ultimo del 20 settembre e vista la grave crisi dell’azienda, “non vi è stato alcun segnale concreto da parte dell’Ato 2 e della maggioranza dei sindaci“, la società procederà al licenziamento collettivo dei 244 lavoratori.“Chiediamo al liquidatore dell’Ato 2 l’immediata convocazione di tutti i sindaci dei Comuni che fanno parte dell’ambito dell’Ato – ribadiscono i sindacati – per definire una rapida soluzione e scongiurare i licenziamenti assicurando i servizi ai cittadini. Ai lavoratori devono essere corrisposti gli stipendi, non si può continuare a pretendere il servizio sulla loro pelle. Di contro, è inevitabile lo sciopero proclamato per il 18 settembre e le successive manifestazioni di protesta”.