“Veronica”: il nuovo romanzo di Carmelo Aliberti tra fede, disperazione e riscatto spirituale

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È da poco arrivato in libreria Veronica, il nuovo romanzo di Carmelo Aliberti, pubblicato da Bastogi Editore, già accolto con interesse dalla critica come un’opera “totale”, capace di fondere in un unico corpo narrativo la dimensione storica, religiosa, politica e poetica del nostro tempo. Una scrittura complessa e avvolgente che accompagna il lettore in un viaggio nei meandri dell’anima umana, tra crolli interiori e bagliori di speranza.

Il protagonista del romanzo, Luca, è un intellettuale che si muove tra le rovine della storia e del suo stesso mondo interiore. Travolto dal male assoluto, dalla perdita della fede e da un senso di smarrimento esistenziale, attraversa un doloroso processo di alienazione. Ed è in questo scenario cupo che emerge la figura salvifica di Veronica, donna angelica e pura, che si fa guida spirituale e simbolo di resistenza al male.

Tra sogni agitati e riflessioni filosofiche, la narrazione intreccia i drammi individuali con le grandi tragedie collettive: la guerra, i totalitarismi, l’avidità del potere, la crisi dei valori. Il romanzo si fa così denuncia e, al contempo, appello alla rinascita interiore dell’uomo moderno.

A rendere ancora più completa l’opera sono gli autorevoli contributi critici: la prefazione della professoressa e pittrice Maria Torre, autrice anche della copertina, la postfazione del poeta Lucio Zaniboni, gli interventi del professor Domenico Trovato, dirigente scolastico e delle studiose Pina Freni e Lilia D’Amico.

“Veronica” è un libro che non lascia indifferenti: è un invito alla riflessione profonda, alla riscoperta del sacro e del senso. Un testo consigliato non solo agli amanti della letteratura impegnata, ma anche ai giovani lettori, affinché possano trovare strumenti di orientamento in un’epoca che spesso nega loro il diritto alla speranza.

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