“C’è ancora tempo, Terry”, emozioni, fantasia e tematiche che fanno riflettere. Presentato il libro di Maria Teresa Crinò.

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Teresa Arpotta commette un errore, ma incontra un uomo misterioso che le dona un “temporatore” e la fa andare indietro nel tempo. Iniziano così le avventure della protagonista di “C’è ancora tempo, Terry”, il romanzo fantasy per ragazzi (e per adulti) di Maria Teresa Crinò, edito dalla Casa editrice Kimerik e presentato lo scorso sabato 5 aprile presso libreria Gutenberg di Barcellona P.G.

Dopo i saluti di Giovanni Mazzeo, titolare della libreria, salotto letterario e punto di riferimento per autori ed appassionati, l’autrice Maria Teresa Crinò ha dialogato con il relatore, nonché autore della prefazione del libro, Franco Barresi. Durante l’incontro sono stati letti alcuni brani del romanzo, a cura di Chiara Raimondo, ed alla fine si è aperto anche un dibattito con il pubblico presente.

“Ho iniziato per divertimento – ha affermato l’autrice nel raccontare la genesi dell’opera – scrivere mi faceva sentire libera; il nucleo del libro sono i primi due capitoli che avrebbero dovuto costituire un racconto, ma poi i personaggi hanno iniziato a rivelarsi e così ha cominciato a prendere forma il romanzo”. La protagonista della storia è una ragazza di tredici anni che vive il periodo dell’adolescenza e le problematiche della sua epoca, con le diverse emozioni ad esse collegate; nel corso dello svolgersi delle vicende avviene un forte cambiamento nella protagonista, un aspetto che Maria Teresa Crinò, come insegnante oltre che scrittrice, ha sottolineato, raccontando come spesso i giovani si sentano rassegnati; quindi, uno dei messaggi del libro vuole essere proprio quello di non arrendersi mai e di non avere paura del cambiamento. Tuttavia, Terry non si muove da sola nella storia, ma è inserita in una rete di personaggi che, come ha affermato Franco Barresi, si muovono in modo corale e sinergico; infatti, tutti esistono in quanto esistono gli altri, ciò contribuisce a dare al racconto un ritmo incalzante, ma mai caotico, le scene sono plastiche e per questo il testo si presterebbe ad una realizzazione filmica. Il romanzo è un fantasy urbano, infatti è ambientato inizialmente a Verbania e poi a Barcellona P.G. che, però, appare un po’ trasfigurata, con dei piccoli cambiamenti operati dall’autrice; e proprio “l’oscillazione continua tra fantasia e quotidiano, immaginazione e realtà, è la cifra determinante del libro” – ha affermato Franco Barresi – “anche le cose più semplici possono diventare iperboliche”. Le emozioni e il tempo sono gli altri protagonisti del romanzo, infatti, come ha continuato il relatore “sembra che la nostra esistenza sia scandita da codici e algoritmi, ma le emozioni che ci trasmettono i personaggi sono la via di salvezza; altre vie sono la conoscenza e la scuola, per questo mi auguro che il libro sia letto dagli insegnanti e dai giovani, perché posano sentire quelle emozioni”. “E se invece…” è l’interrogativo che molti di noi si pongono ripensando a come sarebbe il presente se qualcosa nel passato fosse andato diversamente; nasce anche da questa riflessione l’idea della storia e dal desiderio impossibile di tornare indietro nel tempo, “ma è sempre così negativo non poterlo fare?” si chiede l’autrice. “Se qualche ragazzo scoprirà la bellezza della lettura – ha concluso Maria Teresa Crinò, lanciando un ultimo messaggio – allora avrò raggiunto un altro obiettivo, i giovani non leggono perché non conoscono la bellezza della lettura”.

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