Rete per la salute pubblica per il Cutroni Zodda torna a chiedere la riapertura del pronto soccorso

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Tindaro Di Pasquale, nella qualità di portavoce della Rete per la Salute Pubblica – Uniti per il Cutroni Zodda, ha scritto al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ed al nuovo Assessore alla Salute della Regione Siciliana, Daniela Faraoni, per ribadire la necessità di riapertura del Pronto Soccorso di Barcellona P.G. ed il potenziamento del Servizio 118.

Ecco il contenuto della lettera

La “Rete per la Salute Pubblica – Uniti per il Cutroni Zodda”, che raccoglie oltre 60 associazioni del territorio, vuole sottoporre ancora una volta alla Vostra attenzione la grave emergenza sanitaria che affligge il comprensorio di Barcellona Pozzo di Gotto e la necessità improcrastinabile di riaprire il Pronto Soccorso dell’ospedale Cutroni Zodda.

Il nostro territorio conta un bacino d’utenza che supera i 250.000 abitanti, un numero che rende evidente l’impossibilità per l’ospedale di Milazzo di farsi carico dell’intera domanda di emergenza-urgenza. Il sovraffollamento del PS di Milazzo, la carenza di personale e di spazi, nonché lo spostamento dei locali presso l’ex direzione sanitaria dell’ospedale Fogliani, rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione, compromettendo la gestione dei pazienti e la qualità delle cure.

A questo si aggiunge un’ulteriore criticità: la grave carenza del servizio 118 sul nostro territorio. Molti dei servizi della postazione di Barcellona P.G. non vengono nemmeno svolti per mancanza di personale, lasciando scoperti turni fondamentali per la gestione delle emergenze. È inaccettabile che un’area così vasta non possa contare su un sistema di soccorso adeguato, con conseguenti ritardi nei tempi di intervento e rischi gravissimi per i pazienti in condizioni critiche.

Siamo consapevoli della generale carenza di personale medico di PS, che oggi è insufficiente persino per coprire i turni ordinari. Pensare di tamponare questa emergenza con turni aggiuntivi non rappresenta una soluzione adeguata, anche alla luce della legge 161/2014, che impone limiti stringenti sull’orario di lavoro e sul riposo obbligatorio del personale sanitario.

Uno dei motivi della scarsa adesione ai bandi per l’assunzione di medici di pronto soccorso è certamente la situazione critica della rete ospedaliera, ma non si può ignorare che la poca attrattività dell’ASP derivi anche dalla mancanza di punti di riferimento chiari e meritocratici che generano disinteresse nei giovani medici e allontanano potenziali professionisti qualificati.

Una possibile soluzione, soprattutto per l’attivazione di un punto di primo intervento presso il Cutroni Zodda, potrebbe essere rappresentata dall’impiego di medici non dipendenti in attività libero-professionale, garantendo così un servizio essenziale senza sovraccaricare ulteriormente il personale già in difficoltà.

Non ci rivolgiamo a Voi per fare polemica, ma per ribadire con forza l’urgenza di una soluzione concreta. Chiediamo risposte chiare e un’azione immediata per la riapertura del Pronto Soccorso di Barcellona P.G. e per il potenziamento del servizio 118, affinché la sanità pubblica torni a essere un diritto garantito e non un privilegio per pochi.

Gli interventi di alcuni esponenti della rete

Giuseppe Pollicina Associazione Tanti Amici

“Diceva William James:
“Non c’è niente di più pericoloso di un’abitudine abitudinaria.”
Abbiamo l’impressione che questo stia accadendo alla “mancanza del fondamentale diritto alla salute” ci siamo abituati. “

Lucilla Barbasini Mamma superstite di Vittime della Strada e Presidente Associazione Angeli sull’Asfalto

“Come può la vita contare meno del Dio denaro? Non è accettabile, ammissibile o pensabile che qualcuno decida di che morte dobbiamo morire perché la protezione della vita costa troppo… E’ un abominio inenarrabile!”

Saverio Donato, Pro Loco A. Manganaro di Barcellona PG

“Barcellona PG e i paesi dell’interland sono stanchi di ascoltare, da anni, promesse mai mantenute. Si continua a giocare con la salute della gente. Cosa si deve fare per ottenere ciò che ci spetta di diritto?”

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