Continuano le truffe ai danni degli anziani in provincia. I più diffusi sono la “truffa del finto Carabiniere” o del “finto avvocato”.
Molte volte i malcapitati vengono raggirati con la scusa di un parente coinvolto in un incidente o in un’altra vicenda giudiziaria. Vengono sollecitati ad un pagamento urgente, o alla consegna di preziosi che vengono raccolti da un complice che si presenta come collega o avvocato legato al caso.
Recentemente si è aggiunta un’altra modalità: si viene resi vittima di un finto attacco hacker al proprio conto bancario; viene quindi chiesto un bonifico urgente verso i codici iban indicati dai truffatori, anche per decine di migliaia di euro. Il tutto può anche essere svolto con l’ausilio di un’app che cambia il numero visualizzato sul telefono ricevente facendolo apparire come quello dei carabinieri o delle banche.
Le vittime si spargono per tutti i centri della Provincia, colpendo soprattutto gli over 70, ma senza risparmiare fasce molto più giovani.
È importante precisare che le forze dell’ordine non telefoneranno mai chiedendo somme di denaro, in nessuno caso. In questi casi, sia ci si accorga subito della truffa che no, bisogna informare il 112, dando quanti più dettagli possibili riguardo alla vicenda. In questa maniera, quest’anno, è stato possibile arrestare 6 persone colte in flagranza per reati del genere.
Da tempo l’Arma porta avanti, oltre alle indagini, campagne di sensibilizzazione, sia nei luoghi di ritrovo delle persone anziane, sia tramite volantini, per sensibilizzare sulla tematiche delle truffe.