Emergenza per l’incendio dell’ex discarica di Mazzarrà: il sindaco Pietrafitta consiglia l’uso delle mascherine, Legambiente chiede interventi a tutela dei cittadini

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L’incendio scoppiato nei giorni scorsi nella zona della discarica dismessa di Mazzarrà Sant’Andrea continua a covare sotto la montagna di rifiuti accatastata nel corso di oltre un decennio in contrada Zuppà.

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I Vigili del Fuoco, la Guardia Forestale e la Protezione civile stanno lavorando dall’alto con gli elicotteri e da terra con i mezzi specializzati per provare a fermare l’incendio per soffocamento, bloccando l’afflusso di aria nei cunicoli della discarica, creati per il contenimento del percolato prodotto dai rifiuti.

Il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Carmelo Pietrafitta, a tutela degli abitanti già ieri ha raccomandato l’uso di mascherine all’aperto, con la chiusura di porte e finestra, mentre oggi con ordinanza ha disposto il divieto di consumo di frutta e verdura prodotti nel territorio comunale.

Legambiente chiede interventi a tutela degli abitanti della zona

La Legambiente del Longano APS ha scritto all’ASP Messina, all’ARPA ed ai Comuni del comprensorio tirrenico, in merito l’incendio sviluppatosi nella ex-discarica di Mazzarrà S. Andrea di Contrada Zuppà, evidenziando che con molta probabilità si potrebbero essere formate sostanze dannose per la salute pubblica e per l’ambiente.

“Considerati diversi studi in merito che mettono in evidenza le emissioni provenienti dall’incenerimento dei rifiuti che sono da considerarsi dannosi per la salute umana e che le diossine prodotte dalla combustione nonché i “bifenili policlorurati” ( PCB) sono classificate tossiche e persistenti nell’ambiente, accumulandosi nella catena alimentare ed è stato altresì dimostrato che l’esposizione nel breve-medio e lungo termine a queste sostanze causa una serie di effetti nocivi sul sistema nervoso, immunitario ed endocrino, compromette la funzione riproduttiva e altresì dimostrato il rischio tumorale. Sulla base di quanto detto si chiede di attivare un sistema di monitoraggio che tenga conto sul breve, sul medio e lungo periodo, calibrato sulla ricerca dei diversi fattori inquinanti legato ai fumi, nel breve termine e alle diossine nel lungo periodo. Sarebbe altresì auspicabile conoscere i valori IPA. Di polveri sottili PM10 ed ultrasottili PM2,5, nonché le possibili zone di ricaduta”.

“Alla luce di tutto ciò – scrive Ceraolo – si chiede di effettuare un confronto con le dosi massime giornaliere tollerabili sia con quelle ammissibili settimanali. La Legambiente del Longano, nell’interesse delle comunità ricadenti nei comuni oggetto di tale evento rilevante, chiede di fornire alla scrivente e ai cittadini tutti i dati relativi alle diossine presenti negli alimenti e nell’acqua destinate ad uso umano ex-ante ed ex-post incendio e, inoltre la previsione di trasferibilità nel corpo umano dei livelli di diossina e dei composti classificati dall’IARC presenti nella frazione respirabile delle polveri e, infine, quale piano di controllo intende eseguire l’ASP e l’ARPA per monitorare l’ evoluzione nel tempo”.

Come riferito dal sindaco Pietrafitta, già da stamattina è stata installata una centralina di monitoraggio dell’aria nel territorio di Mazzarrà Sant’Andrea, ma la richiesta di Legambiente è di estendere il controllo anche ai comuni limitrofi.

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