Barcellona, la maggioranza del sindaco Calabrò si sfalda in Consiglio comunale: non riesce ancora una volta a garantire il numero legale

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La maggioranza striminzita che sostiene in consiglio comunale conferma la sua debolezza nei numeri, che non consentono di garantire il numero legale per la seconda volta in due giorni.

Dopo che la seduta di lunedì 11 settembre era stata sospesa e rinviata perchè la maggioranza non poteva garantire il numero legale, essendo rappresentata in consiglio da 12 consiglieri su 24 (per garantire lo svolgimento della seduta ne servono almeno 13), ieri sera la situazione si è ripetuta. Dopo che i rappresentanti d’opposizione (Città Aperta, Pd, Forza Italia, Barcellona in comune e Melangela Scolaro del gruppo misto) hanno lasciato l’aula, il presidente Angelo Paride Pino non ha potuto far altro che accertare la mancanza del numero legale, rinviando i punti all’ordine del giorno a data da destinarsi. Tra le fila dei gruppi di maggioranza erano assenti tre esponenti di Fratelli d’Italia, Carmelino Giunta, Agostina Recupero e l’assessore Angelita Pino e con soli nove consiglieri in aula i lavori non potevano continuare.

La delibera che ha innescato quella che possiamo definire la crisi interna alla maggioranza è stata quella che chiedeva al Consiglio comunale di approvare un regolamento con cui si prevedeva un costo mensile per il servizio di scuolabus, a copertura dei costi di gestione affrontati dal Comune, ormai da tempo in difficoltà con i conti pubblici e destinato alla dichiarazione di dissesto. Sul punto le opposizioni hanno fatto quadrato, chiamando a raccolta anche alcuni genitori e mettendo a nudo le difficoltà e la mancata compattezza dei gruppi che sostengono il primo cittadino in consiglio comunale.

Davanti a questa evidente difficoltà della maggioranza consiliare, appare inevitabile un confronto tra le forze politiche che sostengono l’amministrazione Calabrò, per verificare insieme come affrontare i prossimi mesi di attività amministrativa, con lo spettro sempre più concreto del dissesto finanziario dell’ente.