Crisi di Governo: cosa accadrà?

- Attualità

Una Crisi di Governo “pilotata”, quella che porta oggi il premier Giuseppe Conte a rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un fatto che è già notizia, perchè – in modo anomalo come accade ormai da un anno a questa parte – anche stavolta il Premier ha scelto prima la stampa e l’annuncio di quello accadrà.

Insomma, i fatti sono sempre gli ultimi ad arrivare. Ma cosa c’è dietro le dimissioni di Conte? Certamente una maggioranza assoluta in Camera seguita da una maggioranza relativa in Senato, orfana di 17 voti di Italia Viva che con lo zampino di Matteo Renzi ha fatto capire al Governo che la via era stretta, ma non l’ha messo alle strette. Sarà perchè, adesso, vuole prendere la scena? Sarà perchè era necessario troppo coraggio – o vergogna – per mandare in crisi un governo in piena pandemia, in una situazione italiana in cui l’emergenza sanitaria si unisce alla crisi economica e sociale?

I misteri sono tanti o forse non ci sono misteri, ma solo strategie per dirigersi verso un “Conte-ter”.

Questa mattina, Conte – già al Consiglio dei Ministri – sta annunciando il suo passo indietro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso porta il nome di Alfonso Bonafede, il Ministro Guardasigilli al quale era stato chiesto di relazionare sullo stato della giustizia proprio mercoledì. Ci si aspettava una relazione sulla giustizia, sul piano emergenziale per soccorrere a situazioni incresciose e di impedimento per la crescita del Paese, come ad esempio i praticanti avvocati che si vedono negato il diritto di poter mettersi alla prova, che sono appesi da un anno e mezzo attendendo una decisione che possa considerarli ‘professionisti del futuro’, senza tagliarli fuori. Il Ministro, però, adesso resta appeso, proprio come tutto il popolo italiano che non sa in cosa sperare.

Da Palazzo Chigi, quindi, la palla infuocata passa nelle mani del Colle per tutti i passaggi istituzionali del caso e mentre Pd, M5S e Leu fanno quadrato attorno al presidente del Consiglio, Italia Viva resta compatta. Forza Italia chiede “unità nazionale o voto”, mentre per Salvini “quel che succede è volgare e disgustoso”.

 Gli scenari prevedono anche il rientro di Italia Viva e la new entry del gruppo centrista dei responsabili-costruttori. Così, Conte avrebbe i numeri e la strada spianata a proseguire la legislatura. Ma Renzi torna in maggioranza? Il gruppo centrista c’è? Se no, allora potrebbe aprirsi il secondo scenario.

Se fosse stop al Conte ter, l’incarico passerebbe a una personalità neutra e di spessore, di autorevolezza riconosciuta. Un paladino che potrebbe compattare l’attuale maggioranza (Pd. M5S, Leu) più Italia Viva, ma anche Forza Italia e Cambiamo di Toti. Ma cosa farà allora il Movimento 5Stelle? Mollerà Conte davvero?

Infine, è toto elezioni. Le chiedono Meloni e Salvini da giorni. Non le vuole quasi nessuno perché si andrebbe a votare con le vecchie regole e con il Parlamento ‘tagliato’ e con una pandemia in corso e, nel frattempo, si dovrebbero fare i conti con Recovery plan, Mes sanitario, campagna di vaccinazione di massa. Anche se – a dirla tutta – questo sarebbe l’epilogo più normale in una repubblica parlamentare, a prescindere dai personaggi – più o meno illustri – che potrebbero trarne vantaggio.


    

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