Continua, come prevedibile, la querelle legale sui lavori di ricostruzione del ponte sul Longano a Calderà, crollato il 22 novembre 2011 durante l’alluvione che travolse la città di Barcellona Pozzo di Gotto.
L’Ati Preve Spa – Coinsot Srl ha inviato all’ufficio tecnico comunale della città del Longano una lettera di diffida chiedendo ai dirigenti di non firmare il contratto con la ditta Ricciardello, aggiudicataria dell’appalto, dopo la decisione del Tar di Catania che ha accolto il ricorso dell’impresa brolese, escludendo dalla gara proprio l’Ati Preve-Coinsot. L’associazione temporanea d’impresa, che comprendeva anche l’impresa Cogemar, era stata esclusa perchè ritenuta irregolare la posizione di quest’ultima società in merito ad una interdittiva antimafia, presente al momento della presentazione delle offerte nel 2018 e poi cancellata dalla stessa Prefettura nel 2019. L’Ati ha presentato il ricorso al CGA di Palermo contro la sentenza del Tar di Catania che aveva accolto il ricorso della Ricciardello, sulla base del quale il rup della Città Metropolitana, responsabile del procedimento, ha avviato la procedura di aggiudicazione dell’appalto, che dovrebbe concludersi nei prossimi giorni.
Si attendono adesso le decisioni dei dirigenti provinciali e comunali sulla diffida a non procedere alla firma del contratto, considerato che ad agosto anche la Ricciardello aveva presentato una richiesta formale per definire l’appalto e per consegnare i lavori nei tempi previst dalla legge.