Operazione “Senza Tregua”: i dettagli ed i nomi degli arrestati (foto e video)

- Cronaca

L’operazione “Senza Tregua”, scattata nella notte sui Nebrodi e portata a termine dagli agenti del Commissariato di Capo d’Orlando e della Squadra Mobile di Messina, ha messo in ginocchio il clan mafioso del tortoriciani, guidati dai Bontempo Scavo.

In totale sono state 23 le misure cautelari eseguite su ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina Salvatore MASTROENI, che ha accolto la richiesta dei Sostituti Procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Vito DI GIORGIO, Angelo CAVALLO e Fabrizio MONACO.

E’ stato diffuso l’elenco dei soggetti colpiti dai provvedimenti cautelari:
Custodia cautelare in carcere:
1) ASPRI Giovanni, nato a Messina il 18 febbraio 1966;
2) CAMBRIA ZURRO Gaetano Calogero, nato a Patti (ME) l’8 dicembre 1988;
3) CORDA Vincenzo nato a Palermo il 17 giugno 1983;
4) COSTANZO Francesco nato a Bronte(CT), il 12 giungo 1988;
5) COSTANZO RINA Calogera nata a S. Agata di Militello (ME) il 27 gennaio 1968;
6) DESTRO PASTIZZARO Luca nato a Bronte (CT) il 13 settembre 1994;
7) FAVAZZO Gianluca nato a Sant’Agata di Militello(ME), il 12 giugno 1976;
8) FAVAZZO Sebastiano, detto “cinque dita” nato a S. Agata di Militello il 23 settembre 1981;
9) FORACI Antonio, detto “u calabrisi”, nato a Zafferana Etnea (CT), il 10 gennaio 1964, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per mafia;
10) FORACI Cristian, nato a Sant’Agata Militello (ME), il 2 settembre 1989;
11) GALATI GIORDANO Roberto, detto “pampuscia” nato a Bronte (CT), il 6 luglio 1978;
12) GALATI RANDO Sebastiano, nato a Bronte (CT), il 10 aprile 1982;
13) MONTAGNO BOZZONE Giovanni, nato a Tortorici (ME) l’1 luglio 1965;
14) ROCCHETTA Massimo Salvatore nato a Sant’Agata di Militello (ME), il 19 gennaio 1975, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per mafia;
15) ROSANO Vincenzo nato ad Adrano (CT), il 16 novembre 1968, in atto detenuto;
16) SINAGRA GIUSEPPE detto “pippo finestra” nato a Sinagra (ME), il 20 settembre 1976;

Arresti domiciliari:
1) CHIAIA Giuseppina nata a Sant’Agata Militello (ME), il 5 giugno 1991;
2) CUTÈ Giovanni nato a Messina, il 12 febbraio 1964, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per mafia;
3) FAVAZZO Andrea nato a Messina, il 10 febbraio 1995;
4) FLORINDO Carmelo Salvatore nato in Germania, il 9 agosto 1983;
5) IMBARRATO Carmelo nato a Biancavilla (CT), il 12 febbraio 1991;
6) INGRILLI’ Simone nato a Patti (ME), il 6 gennaio 1994;
7) RANERI Giuseppe Domenico nato a Patti (ME), il 16 luglio 1996.

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L’indagine è scattato a seguito dell’arresto in flagranza di reato, effettuato dagli agenti di Capo d’Orlando, durante un tentativo di estorsione ai danni di un nightclub nel centro paladino, perpetrato da quattro giovani tortoriciani nell’aprile 2013. Nel corso delle prime intercettazioni sarebbe emerso il ruolo centrale del nuovo boss di Tortorici, Antonio Foraci detto “U calabrisi”. Nelle successive verifiche, coordinate dalla DDA di Messina, è stato possibile raccogliere, attraverso una complessa attività svolta con l’ausilio di servizi di intercettazione telefonica ed ambientale, significativi elementi probatori a carico di alcuni soggetti tortoriciani che si adoperavano in attività estorsive per conto del Clan Bontempo Scavo e nello spaccio di stupefacenti nel centro oricense ed a disvelare l’esistenza di una struttura mafiosa pienamente operativa nel territorio nebroideo, tanto da collaborare con la potente famiglia Nirta-Strangio della ‘ndrangheta calabrese.
Tale struttura operativa, facente capo per l’appunto a Foraci, uomo già noto alle forze dell’ordine e organico dei Bontempo Scavo, affiancato dalla moglie Calogera Rina Costanzo, dal figlio Cristian Foraci e da Giovanni Montagno Bozzone, che operava sul territorio, mantenendo saldi contatti con altri appartenenti alla medesima associazione mafiosa, sia con chi si trovava a piede libero come Giuseppe Sinagra, detto “finestra”, sia con chi era in atto detenuto come Massimo Salvatore Rocchetta, portando a termine estorsioni in danno di commercianti ed imprenditori, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo mafioso.

Lo strettissimo legame tra Foraci e gli esponenti di spicco della criminalità mafiosa è emersa dall’avvio delle intercettazioni operate presso la propria abitazione. Dai colloqui intercettati, sarebbe stato riscontrato il tentativo del nuovo boss tortoriciano di trovare un canale sicuro di comunicazione con il carcere di Messina, attraverso il quale far pervenire messaggi ad un detenuto. Sarebbe stata predisposta una lettera indirizzata al detenuto Rocchetta, per informare quest’ultimo di vicende di interesse dell’associazione mafiosa ed a chiederne l’intervento risolutore, attraverso i contatti con altro detenuto, appartenente alla famiglia calabrese Nirta Strangio. Da un successivo scambio di corrispondenza, è emersa un’attività estorsiva da compiersi nei confronti di una ditta di Sant’Agata di Militello che effettuava lavori sia in Calabria che in Sicilia e quella di approvvigionamento di stupefacenti.

Nella organizzazione del modus operandi delle richieste estorsive, Foraci forniva precise istruzioni al figlio Cristian ed a Montagno Bozzone, raccomandando loro di fare presente agli estorti che era lui il soggetto cui fare riferimento per la raccolta dei soldi. Questi costringevano quindi le vittime a consegnare il denaro sotto la minaccia, anche implicita, derivante dall’appartenenza alla associazione mafiosa operante nel territorio di Tortorici, così sottintendendo e prospettando l’eventualità di attentati. Le estorsioni, consumate o tentate, consistevano sia nella materiale dazione di denaro sia nella richiesta di attività lavorative per i familiari.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate sostanze stupefacenti, tra cui 140 grammi di cocaina e 600 grammi circa di marijuana, ed è emersa la progettazioni di rapine ai danni di commercianti locali che per cause indipendenti dalla loro volontà non sono state portate a compimento.

Per i reati inerenti l’associazione mafiosa e le estorsioni sono sottoposti alla custodia cautelare in carcere FORACI Antonio, FORACI Cristian, COSTANZO Calogera Rina, MONTAGNO BOZZONE Giovanni, ROCCHETTA Massimo Salvatore e SINAGRA Giuseppe.

Per reati inerenti il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, sono tratti in arresto ASPRI Giovanni, COSTANZO Francesco, COSTANZO Rina Calogera, DESTRO PASTIZZARO Luca, FAVAZZO Gianluca, FAVAZZO Sebastiano, FORACI Antonio, FORACI Cristian, GALATI GIORDANO Roberto, GALATI RANDO Sebastiano, MONTAGNO BOZZONE Giovanni, ROSANO Vincenzo, tutti sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere e CUTE’ Giovanni, FAVAZZO Andrea, FLORINDO Carmelo Salvatore e IMBARRATO Carmelo, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Analogamente la Polizia di Stato ha individuato e monitorato un’altra associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanza stupefacente operante nel centro di Capo d’Orlando, capeggiato da CAMBRIA ZURRO Gaetano Calogero, sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, e composto da CHIAIA Giuseppina, INGRILLÌ Simone e RANERI Giuseppe, questi ultimi sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.
Tale gruppo si riforniva di stupefacenti soprattutto attraverso Vincenzo Corda, palermitano dimorante a Sant’Agata di Militello (sottoposto in data odierna alla misura della custodia cautelare in carcere). Nel corso delle indagini veniva altresì tratto in arresto in flagranza di reato: GILORMELLO Fabio (di Bergamo), sorpreso mentre trasportava in treno circa gr. 100 di marijuana da Palermo a Capo d’Orlando.
L’approvvigionamento dello stupefacente avveniva seguendo diversi canali, a Messina da Giovanni Aspri e ad Adrano da Francesco Costanzo  Il gruppo orlandino invece si riforniva principalmente nel palermitano tramite Vincenzo Corda.
I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle estorsioni aggravate dal metodo mafioso, all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
All’esecuzione della vasta operazione di polizia hanno collaborato i poliziotti delle Squadre Mobili di Palermo e Catania nonchè i colleghi dei Commissariati P.S. della Provincia di Messina e dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania.

https://vimeo.com/168611519

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