Involtini di peperoni al forno

- Delizie e Sapori, Rubriche

Per questo piatto estivo, non occorre molto tempo, solo un pò di pazienza e manualità. I peperoni sono gettonati in questa stagione, e la ricetta che proponiamo è solo uno dei tanti modi per cucinarli. Tipiche della cucina meridionale, le verdure ripiene si presentano infatti con una combinazione e una varietà di gusti davvero ampie, e soddisfano tutti i gusti. Ricordate però di scegliere sempre con cura la verdura: deve risultare priva di ammaccature, al giusto grado di maturazione e possibilmente di dimensioni simili, così da rendere la cottura omogenea.

Ingredienti:

1 peperone rosso

1 peperone giallo

1 acciuga sotto sale

1 spicchio d’aglio

2 cucchiai di capperi sotto sale

200 gr di mozzarella

5 -6 cucchiai di pangrattato

basilico

prezzemolo

olio d’oliva extravergine

sale e pepe

 

Procedimento:

Cuocete i peperoni in forno a 250° C per 20-25 minuti. Rigirateli su tutti i lati, fino a quando la pelle sarà raggrinzita. Sfornateli, poneteli in un sacchetto di carta e lasciateli riposare per qualche minuto, in maniera tale che la buccia si stacchi dall’ortaggio e rendere facile la spellatura. Amalgamate adesso il pangrattato, l’acciuga dissalata e diliscata, un trito d’aglio, capperi dissalati, basilico e prezzemolo, un pizzico di sale, pepe e olio d’oliva. Private i peperoni dei semi e ricavate dalle falde che cospargerete con il ripieno ottenuto e con dadini di mozzarella. Arrotolate le falde e formate degli involtini, adagiate in una pirofila oliata. Infornate a 200° C per 10 minuti. Servite gli involtini con un filo d’olio.

 

Il peperone

Il peperone è un ortaggio fresco sviluppatosi originariamente in paesi dal clima molto caldo, e più precisamente nelle regioni sudamericane: sembra infatti che la sua coltivazione sia cominciata nelle regioni del Brasile e della Giamaica.

Questo tipo di ortaggio non era conosciuto in altri Paesi fino a quando, nel 1493, Cristoforo Colombo fece il suo secondo viaggio verso le Americhe e ne scoprì per caso la pianta, probabilmente in un’isola dei Caraibi; successivamente Colombo lo importò in Spagna: il peperone quindi non risulta un prodotto ortofrutticolo largamente diffuso sin dalla antichità, ma inizia ad essere presente anche sulle tavole europee solo dal XVI secolo.

Curiosamente il primo utilizzo a scopo alimentare che venne fatto del peperone fu  in qualità di spezia, oltre al Messico anche nel resto del mondo, in quanto erano conosciute quasi esclusivamente le varietà di peperone piccante. Proprio a causa del suo sapore piccante, il peperone non riscosse grande successo in Europa, almeno fino alla fine del XIX secolo ed i primi anni del XX secolo, quando si svilupparono le varietà di peperone più dolci e domestiche.

Il peperone, se essiccato ed utilizzato come spezia, prende anche altri nomi: oltre al nome peperoncino, che varia a seconda delle differenti nazioni dove è utilizzato e coltivato, estremamente comune è anche la denominazione chili, nome derivante dalla lingua degli indiani d’America centrale, che chiamavano questo tipo di prodotto “chilli o xilli”. Oltre a queste varietà, viene prodotta anche un’altra spezia, derivante dal peperone polverizzato e largamente conosciuta in tutto il mondo: si tratta della paprika, tipica spezia originaria dell’Ungheria, che si ottiene dalla miscela di alcune varietà di peperoni dolci, che vengono fatti essiccare, polverizzati e poi mescolati alla farina di frumento.

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