“Il Mistero del volto”: incontro con l’arte e il sacro

- Cultura, Primo Piano

Si è svolta dal 24 al 26 Febbraio, presso l’Auditorium San Vito di Barcellona P.G., la mostra di Icone Sacre, intitolata “Il Mistero del Volto”: occasione di riflessione sull’arte bizantina in Sicilia e momento di crescita spirituale.

L’idea di un’esposizione che ha avuto come oggetto un’arte così delicata ed unica nel suo genere, quale l’iconografia, è nata da una proposta fatta direttamente dal Monastero di San Serafino di Sarov alla nostra Pro Loco.

L’inaugurazione si è svolta nel corso del pomeriggio di venerdì 24, durante la quale sono intervenuti Andrea Italiano, in rappresentanza della Pro Loco di Barcellona, grazie alla quale è stata allestita la mostra e Sua Eminenza Dott. Prof. Silvano Livi di Luni, Esarca d’Italia e Archimandrita del Sacro Monastero di San Serafino di Sarov – Lizzanello (PT), in rappresentanza della Chiesa Ortodossa d’Italia.

Il titolo, “Il Mistero del Volto”, come ha spiegato il Vescovo Silvano, è nato dall’esigenza di mettere in risalto l’essenza dell’icona sacra, la quale si esprime in un dialogo che sa di eterno tramite gli occhi raffigurati in ogni immagine, ponte tra l’umano e il divino. A tal proposito, ha raccontato un aneddoto personale, accadutogli in Grecia, dove si è recato per andare in un monastero a far visita alla Badessa che stava per morire. In quell’occasione, nella cella della monaca ha avvertito uno strano senso si serenità, di festa, racchiuso negli occhi di quella donna. Come ogni volta che guarda una immagine iconografica, anche quella volta, il Vescovo ha avvertito l’intenso dialogo tra lo spettatore, in tal caso lui, e l’Eterno, come se quegli occhi avessero sottolineato la dimensione della persona e l’irripetibilità di ciascuno di noi.

Nella stessa occasione, dopo i ringraziamenti dovuti alla Chiesa Ortodossa d’Italia, è stata presentata la Conferenza dell’indomani, tenutasi presso lo stesso luogo e che ha visto una presenza qualificata di persone, le quali hanno ascoltato con molto interesse le parole del Vescovo Silvano, nonché professore e Preside della Facoltà di Teologia Ortodossa “San Gregorio Magno”, mentre disquisiva sul valore artistico e spirituale della mostra, indicando il segno che l’iconografia ha lasciato nella storia dell’uomo.

La Conferenza del 25 si è aperta con i saluti da parte di Andrea Italiano per i dovuti ringraziamenti da parte della Pro Loco, l’introduzione del Consigliere della Provincia Tonino Calabrò che in segno di gratitudine e immenso rispetto ha donato una targa in memoria di questo evento. Hanno partecipato anche Padre Claudio De Pasquale, non soltanto in qualità di amico e figlio spirituale di Sua Eminenza Silvano, ma anche come promotore dell’introduzione di altre culture a Barcellona e in provincia, e il Prof. Gino Trapani, esperto del territorio e dell’arte barcellonese.

L’incipit è stato caratterizzato dai ringraziamenti del Vescovo Silvano il quale ha voluto sottolineare che gli ortodossi nella nostra terra si sentono a casa, non soltanto per la cordialità e l’accoglienza, ma anche perché le nostre terre derivano da Bisanzio e come tali, hanno lo stesso “profumo” delle loro.

Dopodiché ha avuto inizio la vera Conferenza che si è incentrata sul monotematico aspetto del “mistero” dell’iconografia. Il titolo della mostra è, come abbiamo ricordato,“Il Mistero del Volto”, che è un inciso che va spiegato nel dettaglio. Il termine “mistero”, che per essere più corretti, dovrebbe essere scritto come “mystero”, proviene dal greco “mysterion” (cosa da tacere) che in latino si traduce come “sacramentum” (sacramento, promessa, giuramento). A discapito della traduzione occidentale che vede l’icona come opera d’arte, si è sottolineato che essa è molto più di un’opera d’arte. Leggendola in chiave Cristiana, rappresenta il punto di collegamento tra questo mondo e l’Eterno, non è idolatria, ma dialogo. Anche nella tradizione della Chiesa, San Paolo ha usato il termine “mysterion” per indicare il Sacramento del Matrimonio: l’unione terrena di un uomo con la sua sposa è intesa come un’icona dell’unione celeste, escatologica, mistica del Cristo con la sua Chiesa. Infatti il “Sacramento” in sé, pur essendo un atto che si compie sulla terra, riflette una realtà trascendente, proprio come avviene per l’iconografia. Se la Parola, vela un significato nascosto che sa di mistero e che viene interpretato in molteplici modi, l’iconografia “Ri-vela”, ma anche “s-vela”, soltanto dopo un’attenta analisi. Perché è vero che è una rappresentazione, ma non è un disegno rivolto a chi è analfabeta e non può avvicinarsi alla Scrittura, è un disegno divino, una raffigurazione che va letta soltanto dopo attenti studi. Infatti, ogni colore, ogni gesto, ogni personaggio, ogni episodio ha un suo significato. Il “volto” di cui si parla è quello a cui anela ogni Cristiano, quel volto che ci parla attraverso gli occhi di ogni icona, occhi che, da ogni parte, ci scrutano, ci seguono, sottolineano che c’è Dio che ci vuol trovare e lo vuole fare attraverso un dialogo particolare, quale quello della preghiera, unico mezzo che ci consente di parlare e ascoltare il Padre.

Il Prof. si è soffermato anche sulla particolare tecnica, per lo più “all’uovo”, con cui vengono realizzate queste opere e ha fornito anche una bibliografia interessante e di approfondimento.
Quest’arte ha un linguaggio suo proprio, che purtroppo non è alla portata di tutti, ma che, in questa occasione, si è rivelato ai barcellonesi, tramite la presenza di Silvano Livi.

Dopo l’intervento del Vescovo, hanno preso la parola, Padre Siracusa e, infine, il Prof. Gino Trapani che ha, pazientemente e accuratamente, espresso la vicinanza di Barcellona all’iconografia, proprio per la solida presenza di questo tipo di arte sul territorio.

S5003825-150x150 "Il Mistero del volto": incontro con l'arte e il sacroUn linguaggio preciso ed immutabile, eterno e pieno di sfumature, un’occasione per conoscere un’arte viva ed unica nel suo genere, un regalo spirituale, un appuntamento con l’arte in tutta la sua essenza: questo è stato ilvero spirito della mostra.

 

 

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