La Corte d’Appello di Messina ha confermato la condanna a sei anni di reclusione per un 37enne di Terme Vigliatore, riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata ai danni della figliastra. La decisione è stata pronunciata dai giudici della seconda sezione penale – Presidente Bruno Sagone, consiglieri Daria Orlando e Daniela Urbani – confermando integralmente la sentenza di primo grado emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Caristia.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, sotto la direzione della Sostituta Procuratrice Veronica De Toni, hanno fatto luce su una dolorosa vicenda familiare: la giovane vittima, oggi maggiorenne, ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti per circa tre anni, a partire dai suoi 15 anni, all’interno dell’abitazione familiare.
Determinante, nell’ambito dell’inchiesta, è stata un’approfondita consulenza informatica disposta dall’autorità giudiziaria. Attraverso un’attenta analisi, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire le conversazioni presenti nei telefoni cellulari delle parti coinvolte. Le chat hanno contribuito a delineare un quadro probatorio coerente con le dichiarazioni della ragazza, rafforzando l’impianto accusatorio.
La giovane, assistita dall’avvocato Antoniele Imbesi, ha visto pienamente riconosciute le sue ragioni anche in secondo grado. La sentenza della Corte d’Appello rappresenta un ulteriore tassello nella lotta contro la violenza domestica, riaffermando il ruolo centrale della giustizia nella protezione delle vittime, soprattutto quando si tratta di minori indifesi all’interno del contesto familiare.
L’uomo è stato arrestato il 19 dicembre 2023, a seguito dell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. In sede processuale ha scelto il rito abbreviato, ottenendo così la riduzione di pena prevista dalla legge.
