L’8 settembre nelle nostre zone si festeggia la Madonna Nera di Tindari, la cui statua di origine bizantina, custodita nel Santuario di Tindari, è stata sottoposta nel 1996 ad un restauro che l’ha riportata all’antico splendore. La tradizione vuole che ci si rechi in pellegrinaggio al Santuario a piedi. Secondo alcuni studiosi si tratta di un antichissimo rito di epoca pagana. Già allora si andava in pellegrinaggio nello stesso luogo, dove sorgeva un tempio dedicato a Cerere, o a Cibele. Una bella descrizione di come avveniva il pellegrinaggio a Tindari nei primi decenni del secolo scorso si può leggere in un testo di Eduardo Badolati (Tindari, ed. Alfieri & Lacroix, Roma, 1921, pp. 109, 110). Scrive l’autore: “A settembre cominciano i pellegrinaggi d’autunno: quelli che han luogo nei giorni 5, 6 e 7 sono i più grandiosi perché coincidono con la festa della Madonna (8 sett.). Spettacolo veramente pittoresco e caratteristico, feerie, di cui non si ha l’idea se non assistendovi, quella che offre l’insieme della festa e del pellegrinaggio! Non solo dal circondario e dalla provincia ma da tutti i paesi della Sicilia e della Calabria accorrono i pellegrini, dopo aver percorso 20, 50 e non di rado 100 chilometri, la maggior parte a piedi, il resto su qualsiasi genere di veicoli dal tipico istoriato carretto siciliano alla vecchia diligenza sconquassata, dal carro trainato da un paio di bovi rossi alla veloce auto signorile e tutti questi veicoli infiorati, dai cavalli o muli o bovi infiocchettati, imbubbolati, impennacchiati, sono stracarichi di gente che canta le appassionate canzoni isolane con accompagnamento di chitarre, di zampogne, di cembali e di nacchere… Dopo la visita al Tempio la moltitudine si sparpaglia per piani d’intorno ove un numero incalcolabile di mercanti offre ogni sorta di merce, dalle filigrane alla càlia (ceci abbrustoliti), dalle pannine al tamburello, dagli utensili agricoli alle scarpe di cuoio intonso.”
Intorno al 1925 a Barcellona gli abitanti del quartiere Immacolata hanno istituito la festa della Madonna Nera, chiaro riferimento alla Madonna di Tindari. In particolar modo la festa nacque per devozione del signor Giuseppe Giunta fu Antonio, che fece realizzare il bellissimo simulacro sul modello della Madonna Nera venerata a Tindari. Il nome di Giunta si può leggere alla base della statua, così come il nome dell’autore dell’opera, lo scultore barcellonese Matteo Trovato (1870-1949), che la realizzò in cartapesta con la collaborazione del figlio nel 1925. In precedenza sembra che si venerasse un quadro su tela raffigurante la medesima Madonna, di cui non abbiamo più notizie.
A Barcellona la festa della Madonna di Tindari in origine si svolgeva, come detto, nel quartiere Immacolata, nella chiesa dei Basiliani, dove era custodita la statua. La chiesa nel tempo è stata oggetto di atti vandalici e attualmente è chiusa e in attesa di restauro (mentre è in corso il restauro dell’attiguo ex complesso monastico). Per questo motivo la festa, dal 2012, è stata spostata nella Basilica di San Sebastiano, dove si trova custodita la statua della Madonna che l’8 settembre viene portata in processione nelle strade del centro cittadino.
Lo spostamento della festa nella Basilica ne ha in parte snaturato il senso originario, lo stretto legame con il popolare quartiere, dove fino agli anni Sessanta venivano allestite tantissime bancarelle molto frequentate. A conclusione della festa religiosa, nello spiazzo dei Basiliani, e successivamente nella diramazione tra la via Immacolata e la via Manganelli, si svolgeva la festa “laica” con i cantanti di musica leggera. In una delle ultime edizioni si è esibita Rita Pavone. Veniva anche effettuato il servizio di palco con la banda musicale accanto la chiesa dell’Immacolata.