Fondi pubblici alla Clinica Privata NEMO Sud: 9 indagati e 11 mln sequestrati (i nomi)

- Cronaca

Nell’occhio del mirino degli inquirenti, l’iter delle convenzioni stipulate tra l’ente pubblico e la fondazione privata costitutiva del centro clinico NEMO Sud.

I Carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misure cautelari, personali e reali, emessa dal giudice del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura di Messina, nei confronti di 9 indagati per i delitti di peculato e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.

Gli indagati

I 9 indagati sono: il presidente della Fondazione Aurora Alberto Fontana, il direttore amministrativo Giuseppe Laganga, il presidente della fondazione Aurora Onlus Mario Giovanni Melazzi, il commissario straordinario del Policlinico Giuseppe Pecoraro, la direttrice straordinaria Paolina Reitano, il direttore amministrativo Michele Vullo, il direttore generale Marco Restuccia, l’oggi assessora regionale Giovanna Volo nella qualità di direttore sanitario del Policlinico e il dottore Giuseppe Vita.

L’accusa

Secondo l’impianto accusatorio, a partire dal 2012 e sino al giugno 2021 (anno di chiusura del centro), attraverso la stipula di convenzioni, sempre più vantaggiose per il centro clinico, si è consentito ad una clinica privata di operare in un ospedale pubblico, con costi a carico dell’Erario, in assenza dell’autorizzazione e dell’accreditamento della Regione Siciliana.

È emerso anche che i dirigenti dell’epoca del Policlinico avrebbero esternalizzato, arbitrariamente, in favore del centro privato, le prestazioni di neuro-riabilitazione, stornando il rimborso delle spese da parte del Servizio Sanitario Regionale.

In tal modo, sarebbero stati distratti i fondi pubblici, destinando al centro clinico “NeMO Sud” rilevanti somme di denaro appartenenti alla struttura pubblica.

Non solo. Il NEMO Sud avrebbe qualificato le prestazioni erogate con un codice, che prevedeva un rimborso, da parte della Regione Sicilia. La stessa Regione Siciliana non ha programmato quel tipo di prestazioni da parte del Policlinico universitario.

Un medico del Policlinico avrebbe preposto al controllo e alla verifica delle attività sanitarie di “NeMo Sud”, un medico del Policlinico che avrebbe prima sostenuto la sua costituzione e poi permesso l’arbitraria erogazione delle prestazioni di neuro-riabilitazione, da parte del centro clinico, ricevendo, in cambio di tale condotta, l’incarico di direttore clinico del centro privato.

Nel dettaglio, si contesta al dott. Giuseppe Vita, dirigente della Neurologia del Policlinico di aver favorito il centro, malgrado non avesse accreditamento valido e di aver consentito i rimborsi della Regione sulle prestazioni ai pazienti, applicando il codice che consente il rimborso sanitario. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, pare che dietro questa attività ci fosse uno “scambio” con i vertici della Fondazione Aurora: la sua attività a favore del centro “in cambio” dei compensi per le prestazioni lavorative del figlio e della nuora, per circa 670 mila euro complessivi tra il 2012 e il 2021.

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