Fino al 1492, anno dell’espulsione degli ebrei dalla Spagna e dalla Sicilia, a Castroreale esisteva la Giudecca, il quartiere ebraico. C’erano a Castroreale in quel periodo 190 famiglie (a Messina erano 400), e queste famiglie rappresentavano il quindici per cento della popolazione di Castroreale, mentre in Sicilia la media era del cinque per cento.
Oggi a Castroreale rimane ben poco dell’antica presenza degli ebrei: solo l’arco della Sinagoga presso il Municipio, e alcune citazioni degli storici locali. Nel 2016 l’ingegnere Paolo Faranda formulò l’ipotesi, rilanciata dalla stampa locale, che la fontana collocata nella piazza del Municipio possa essere stato l’Aron della Sinagoga del paese, cioè il luogo dove erano conservati i rotoli della Torah (F. Ferreri e E. Messina, Borghi di Sicilia, Dario Flaccovio editore, 2018, p. 155).
Al momento dell’espulsione alcuni ebrei partirono da Castroreale verso luoghi sicuri fuori dall’isola, mentre altri si convertirono e si dispersero nel territorio.
Un contributo importante sulla presenza degli ebrei a Castroreale lo offre Gino Caruso, all’interno di un romanzo storico. Nel suo “Mosè il ricco”, pubblicato nel 1999 (Koinè nuove edizioni), racconta la vicenda di una famiglia ebrea di Castroreale alla fine del 1400.
Dal romanzo storico si evince che alcuni ebrei si allontanarono dalla Sicilia, mentre altri si convertirono e si dispersero nel territorio circostante, andando a vivere in casali, borghi, quartieri esistenti o in corso di formazione nel territorio che poi sarà quello di Barcellona Pozzo di Gotto. Attorno al monastero basiliano di Gala furono accolte circa cento persone. Altri andarono nella zona di Santa Venera e verso la marina. Alcuni, assieme a degli arabi, fondarono il quartiere dei Panteini (Caruso, op. cit., p. 66).
La presenza ebraica a Messina e provincia è stata approfondita in maniera scientifica da Giuseppe Campagna, ricercatore dell’Università di Messina, che diverse volte abbiamo visto presente in conferenze a Barcellona e Castroreale. E’ autore di “Messina Jaudaica. Ebrei, neofiti e criptogiudei in un emporio del Mediterraneo (secc. XV-XVI)”, Rubbettino Università, 2020, dove offre uno spaccato dell’operosa comunità ebraica messinese, ben inserita nel contesto urbano sotto il profilo delle attività commerciali e della relazioni sociali.