La procura della Repubblica di Barcellona P.G. aveva chiesto la pesante condanna ad anni 4 anni e mesi 6 di reclusione per una donna di 37 anni, originaria di Nuoro ma residente nel comprensorio cittadino, che era accusata d’aver sottoposto il suo ex marito, appartenente alle locali Forze dell’Ordine, ad abituali sofferenze fisiche e morali, minacciandolo continuamente di morte, puntandogli grossi coltelli alla gola, e colpendolo ripetutamente con svariati oggetti, tanto che l’uomo era stato più volte costretto a fare ricorso alle cure del pronto soccorso.
Secondo l’accusa poi, la moglie non si faceva scrupolo di commettere tali illeciti alla costante presenza dei due figli minori della coppia (di cui uno affetto da disabilità), così da renderli vittime di “violenza assistita”.
Alla donna si contestava anche il reato di abbandono di persone incapaci, per aver spesso lasciatolo i figli di tenera età da soli in casa ed in balia di se stessi. La difesa dell’imputata, attraverso l’escussione di numerosi testimoni e una perizia informatica forense sui dispositivi cellulari in uso alla donna, è riuscita a dimostrare l’insussistenza delle accuse, poiché il comportamento della donna, lungi dal voler “maltrattare” il marito, si collocava invece nell’ambito d’una travagliata separazione giudiziale per presunti reciproci tradimenti, e dunque in un contesto di provocazioni ed elevata conflittualità tra gli ex coniugi, dal quale però l’imputata aveva sempre tenuto estranei i figli, come confermato anche dalle relazioni del Servizio Sociale cittadino che la individuavano come “madre attenta e premurosa”.
La pronuncia di assoluzione
Il tribunale di Barcellona P.G. ha assolto la donna dalle pesanti accuse di maltrattamenti aggravati in famiglia ed abbandono di minori, che avrebbero invece visto aprirsi le porte del carcere, ritenendola responsabile solo di due ipotesi di lesioni personali lievi ai danni del marito, con condanna a mesi 9, pena sospesa. L’imputata è stata difesa dall’avv. Fabio Marchetta.