Il presidente del consiglio comunale Angelo Paride Pino ha convocato per lunedì la conferenza dei capigruppo consiliari per definire la data della seduta del civico consesso in cui saranno messi al voto i regolamenti delle tariffe 2023 di Imu e Tari.

Il provvedimento dovrà essere approvato entro il 30 maggio, con le prevedibili e motivate lamentele delle opposizione di centrodestra e di centrosinistra sui tempi stretti con cui i provvedimenti importanti vengono trasmessi prima alla presidenza del consiglio e poi di conseguenza alle commissioni consiliari e quindi al consiglio comunale.
Se sull’Imu non ci saranno particolari confronti, considerato che con un piano di riequilibrio attualmente in attesa di valutazione, le aliquote saranno sempre al massimo, per la Tari le opposizioni proporranno una modifica per garantire una riduzione dei costi a carico dei cittadini, considerata la crescita della raccolta differenziata salita ad oltre il 71 per cento. Vero è che i costi del 2023 saranno caricati sulle tariffe 2024, ma è anche vero che la pressione fiscale per coloro che sono censiti è diventata un problema per la famiglie barcellonese, soprattutto dopo l’invio degli avvisi di accertamenti per gli anni pregressi. Se è giusto accertare eventuali violazioni da parte degli utenti che hanno pagato meno di quanto dovuto, è anche auspicabile un dura battaglia contro gli evasori totali, che non sono ancora stati censiti ed i cui costi della Tari ricadono sugli altri utenti.