Un gruppo di cittadini, insieme ai rappresentati di alcuni sindacati ed associazioni, si sono ritrovati in un sit-in spontaneo davanti all’ingresso del pronto soccorso del Cutroni Zodda di Barcellona, che da domani sarà chiuso con il trasferimento del personale medico presso il punto di prima assistenza di Milazzo.
L’obiettivo di quello che possiamo definire un flashmob è stato quello di ribadire la preoccupazione per il futuro della sanità a Barcellona Pozzo di Gotto. I rappresentanti provinciali della Fials Domenico La Rocca e Aldo Lo Presti hanno ribadito la loro posizione secondo cui invece di chiudere il pronto soccorso Covid di Barcellona, ormai inutile, si poteva riconvertire in pronto soccorso ordinario, per pazienti a bassa e media intensità, così da alleggerire la pressione ormai insostenibile sul pronto soccorso di Milazzo. La decisione, secondo i due sindacalisti, sarebbe stata più efficace, in attesa che vengono definire le procedure per l’assunzione del personale necessario a coprire i posti in pianta organica e si potenzi l’intero nosocomio barcellonese, come previsto dalla rete ospedaliera regionale.
Non è della stessa opinione Paolo Calabrò, già responsabile del pronto soccorso del Cutroni Zodda, ormai in pensione, ma sempre attento alle sorti del presidio barcellonese: “La chiusura ufficiale del Pronto soccorso, fra l’altro covid ed a bassa intensità di cure, sembra che abbia sorpreso molta gente e che sia arrivata improvvisamente. Se si fa un’analisi seria ,al di fuori della demagogia, l’anomalia era mantenere un punto di prima assistenza del genere, con pochi interventi e con uno sperpero di personale. Paradossalmente in un mare di decisioni sbagliate negli ultimi anni, questa chiusura è da considerare patologicamente logica. Dare l’impressione di protestare ora per un pronto soccorso già chiuso sostanzialmente da due anni ,a mio parere, potrebbe essere fuorviante. Si deve lottare adesso per un ospedale vero con un pronto soccorso vero, come previsto dalla rete ospedaliera. Bisogna battere i pugni perche Barcellona abbia ciò che è previsto e non le solite botteghe, che possono fare comodo a pochi privilegiati, ma certamente non ai cittadini”.