Era stato accusato di coltivazione di sostanza stupefacente e detenzione di marjuana ai fini di spaccio un giovane studente barcellonese, che era stato fermato dai Carabinieri a conclusione di una dettagliata perquisizione all’interno della sua abitazione, nell’ambito di una più ampia serie di controlli mirati alla repressione sia del traffico di droga che delle relative piazze di spaccio.
Nell’abitazione i militari avevano rinvenuto sostanza stupefacente già suddivisa in varie parti ed una rudimentale piantagione in pieno stato vegetativo pronta per essere raccolta e trasformata in sostanza da consumare. I Carabinieri avevano immediatamente sequestrato la piantagione, la sostanza ed i vari oggetti collegati alla presunta attività illecita. In sede di giudizio la difesa ha dimostrato invece che la sostanza sequestrata era esclusivamente finalizzata all’uso personale e che la piantagione domestica era assolutamente rudimentale e di quantità non rilevante e che pertanto non era destinata alla fornitura di alcuna piazza di spaccio, sostenendo, contrariamente all’ipotesi d’accusa, che proprio la coltivazione domestica e l’autoconsumo evitano di incrementare il mercato illegale di stupefacenti.
Il Pm si era opposto chiedendo la condanna dell’imputato. Il Giudice ha accolto la tesi dell’ avv. Gaetano Pino ed ha assolto l’imputato perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.