Il “Progetto Benessere” per i pazienti del Centro di Salute Mentale di Barcellona Pozzo di Gotto

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Il focus gruppale è stato, pertanto, centrato sull’impatto acritico della società dei consumi nei ritmi di vita di ciascuno, sui temi del comportamento a tavola, degli stili di vita, sull’informazione circa le esigenze nutrizionali, sull’educazione al consumo consapevole, sulla valorizzazione dei prodotti locali “a km 0”, sulla sensibilizzazione verso l’acquisto di prodotti stagionali.

Il gruppo ha rappresentato uno spazio ed un tempo per il confronto, la condivisione, il contenimento  e il supporto.

L’incontro e lo scambio con l’altro ha permesso di ripensare, riattraversare, rielaborare la propria storia a tavola, i propri ricordi sui piatti della tradizione familiare, sulle ricette della nonna.

Sono state sottolineate le valenze salutistiche di una sana alimentazione, legata anche a buone modalità di cottura e conservazione dei cibi, è stata avvalorata e rinforzata l’associazione di una sana alimentazione con un costante esercizio fisico, fattori questi ultimi sinergici per il raggiungimento del traguardo di uno stile di vita sano. Si è dato importanza al valore della convivialità, dello svago, del gioco di “winnicottiana” memoria.

Il gruppo ha rappresentato uno spazio e un tempo per la riflessione: si ascoltano storie, si comunicano emozioni, paure, curiosità, desideri, fantasie, accostando, sovrapponendo, ordinando, ricostruendo, una accanto all’altra, scene, immagini, pezzi di vita di ciascun membro. Eugenio, Angela (nomi fittizi) hanno ritrovato l’interesse ad uscire da casa; Maria, una donna con difficoltà di organizzazione spazio-temporale, sta progredendo in puntualità e progettualità; Carmelo e Mario hanno riscoperto il valore di ciò che li circondava, gli agrumeti, la campagna, le antiche ricette, l’abitudine di scambiarsi tra vicini di casa il lievito madre e ravvivarlo che diventa così collante tra persone diverse che scoprono il valore l’uno dell’altro.

In gruppo, non è mai stata suggerita alcuna dieta, non è stato mai demonizzato alcun cibo, né prescritte pratiche di comportamenti particolari, solo forniti stimoli di pensiero, fidando sul potere della consapevolezza e della scelta critica e libera.

Il pensiero che è nato in seno al gruppo è un pensiero che si interroga assieme agli altri, opera dentro il gruppo e nella dinamica che il gruppo stabilisce. Il senso di stabilità, che deriva dal senso di appartenenza e da un’esperienza di incontri continui e regolari, consente l’esperienza di gruppo e permette di affrontare i primi cambiamenti.

I primi risultati sono incoraggianti:

  1. aumento della consapevolezza e della padronanza di scelta
  2. migliore compenso glicemico in pazienti diabetici
  3. acquisizione di alcune pratiche alimentari più virtuose
  4. riduzione in alcuni membri del gruppo di peso corporeo
  5. soddisfazione legata al senso di appartenenza al progetto
  6. aumento dell’attività fisica
  7. migliore senso di benessere psicofisico (miglioramento del tono dell’umore, maggiore attivismo ideo-motorio).
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