Erano stati accusati di furto e violenza sessuale ai danni di una donna straniera, la quale risultò ubriaca e mai oggetto di violenza. Assolti gli imputati “perchè il fatto non sussiste”
I fatti
Nella prima mattinata del 6 giugno 2019, una signora chiede l’intervento delle Forze dell’Ordine in un sito di appartenenza dell’impresa edile Letizia Pio, avente sede in Corriolo di San Filippo del Mela. Al momento dell’intervento, i Carabinieri si trovano davanti a una scena poco piacevole: la signora, in preda a un raptus, aveva distrutto ogni cosa dentro l’abitazione abitazione e all’esterno, compreso il parabrezza di un’autovettura. Per giustificarsi, la stessa ha riferito alle Forze dell’Ordine di essere stata vittima – durante la notte appena trascorsa – di violenza sessuale da parte di tre uomini, i quali l’avrebbero derubata anche di 1400 euro.
Trasportata al Pronto Soccorso è stata sottoposta a visite mediche, quali consulenza ginecologica ed esami del sangue. Dalla visita è emersa l’esclusione categorica di qualsivoglia violenza sessuale e dagli esami è risultato che – a distanza di 8 ore da quando teoricamente aveva subito la violenza – la signora aveva un tasso alcolico pari a 2,33 g/ml cioè circa il triplo rispetto a quanto consentito dalla legge.
Nel pomeriggio della stessa giornata, dopo aver formalizzato la denuncia, la signora è tornata alla Stazione dei Carabinieri di San Filippo del Mela che erano intervenuti, accompagnata da uno degli imputati, per rimettere la querela, riferendo che la somma che le era stata sottratta, era stata restituita esattamente con lo stesso formato e con le stesse banconote che erano in suo possesso prima dell’accaduto.
Il procedimento
A fronte di questo quadro nebuloso, data la nazionalità straniera della signora e temendo il pericolo di fuga, il PM dell’epoca – la dr.ssa Paiola – chiese di procedere con l’incidente probatorio e quindi con l’audizione della presunta persona offesa. All’incidente probatorio parteciparono anche due dei tre indagati, gli stessi che la signora aveva saputo riconoscere. Criticità, contraddizioni, ricordi offuscati hanno caratterizzato l’incidente probatorio, al cui esito i due indagati furono comunque rinviati a giudizio.
Nel corso dell’istruttoria è stato sentito soltanto il Comandante della Stazione Carabinieri di San Filippo del Mela dell’epoca, il Maresciallo Bonanno, che coordinò le indagini e la cui testimonianza non è riuscita ad aggiungere altro particolare rilevante, se non la conferma dell’esatta restituzione delle banconote oggetto del paventato furto che fu inteso, quindi, come un semplice non-ritrovamento. L’istruttoria ha poi fatto emergere come i due imputati non potevano essere coinvolti e il sequestro degli indumenti, successivamente analizzati, non ha fatto rinvenire nessun indizio utile e concorde alla versione raccontata dalla persona offesa.
L’assoluzione
Il Pm Veronica De Toni, all’udienza di ieri, ha quindi avanzato la richiesta di assoluzione per i due imputati, aderendo alle tesi difensive dei due avvocati: l’avv. Sebastiano Campanella e Nino Favazzo, sostituito da Antonia Amata nell’occasione.
Il Tribunale di Barcellona P.G. – Presidente Orifici, a latere Genovese e Polimeni – ha perciò assolto gli imputati “perchè il fatto non sussiste”.