Una situazione cristallizzata, fatta presente a tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni a Barcellona Pozzo di Gotto, un’amara realtà che stenta a cessare, anzi che continua a peggiorare nella totale indifferenza delle istituzioni preposte. “Il Sindaco Materia durante la sua campagna elettorale ha fatto una promessa, oggi chiediamo che se ne ricordi e prenda atto dello stato in cui versa la strada, anzi quello che rimane di una strada comunale ormai franata. – dichiarano i proprietari dei fondi limitrofi al viottolo comunale di cui trattasi, sito nella frazione di Santa Venera, esattamente in Santa Venera La Piana, denominato Stretto 1° Cornacchia che collega Saia Cornacchia con Saia Riti.- Il problema è grave, in quanto non riusciamo ad accedere ai nostri fondi e dunque a curare le nostre campagne. – continuano, chiarendo – La situazione è stata denunciata la prima volta nel 1995, ma col passare del tempo è peggiorata. In particolar modo, dopo la prima alluvione del 2008, il terreno dello Stretto si è franato e da 2,50 metri di larghezza è rimasto poco più di 50 centimetri in alcuni tratti, mentre in altri la strada è totalmente impraticabile perchè non esiste più.”
Dal 1995, dunque, si ripete una situazione incresciosa divenuta, da relativamente poco tempo, insopportabile per via della impraticabilità. “Siamo proprietari di fondi ai quali non si può accedere” – hanno concluso i proprietari degli appezzamenti di terreno che si sono premurati di accertarsi che si trattasse di una strada comunale totalmente abbandonata. A fare da contorno allo Stretto 1° Cornacchia, la Saia Riti che è invasa dalla melma delle acque reflue fognarie e dall’odore molesto che ne consegue. A tutto ciò, si aggiungono le sterpaglie che invadono totalmente la saia in alcuni tratti, rendendo impraticabile anche il passaggio a piedi.
“Chiediamo soltanto che ci venga riconosciuto il nostro diritto di proprietari, chiediamo che qualcuno intervenga, chiediamo che venga eliminato questo pericolo incombente, dato che le erbacce con l’arrivo della stagione estiva possono causare ingenti incendi, – continuano i nostri lettori – chiediamo semplicemente che le promesse fatte, vengano mantenute.”
La segnalazione è corredata da parecchie fotografie che di seguito pubblichiamo, mostrando parte della saia Riti impraticabile e lo Stretto 1° Cornacchia, compresi i tratti impraticabili ed in cui risiedono anche detriti di altro tipo.
Stretto I° Cornacchia
Larghezza dello Stretto I° Cornacchia, in parti che ancora sono rimaste dopo le frane
Melma ed acque reflue fognarie in Saia Riti
Tombino della rete fognaria
Saia Riti invasa dalle erbacce
I detriti sull’ormai inesistente Stretto I° Crnacchia
Parte della strada ormai inesistente, la frana dopo l’alluvione 2008