Sonia Alfano rivendica la paternità della Commissione europea antimafia. Non le sono andate giù le parole pronunciate ieri dal governatore Crocetta in occasione della visita a Palermo del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Sul palco del Politeama il leader del Megafono aveva infatti affermato di aver contribuito in modo determinante alla costituzione della CRIM, la Commissione antimafia del Parlamento europeo. “Prendersi meriti che non si hanno, appropriarsi di successi che in primis sono delle istituzioni e, in seconda battuta, andrebbero attribuiti a chi (coi fatti e non con le dichiarazioni) si è prodigato per raggiungerli, è segno di disonestà intellettuale”, ha scritto la Alfano sul suo sito ufficiale.
“La Commissione Antimafia del Parlamento Europeo, di cui ho l’onore di essere stata eletta Presidente – ha proseguito – non è stata istituita da Crocetta, il cui bilancio, come eurodeputato, è tutt’altro che entusiasmante: 48 interrogazioni (io 215), 6 proposte di risoluzione (io 184), 15 interventi in plenaria (io 71), neanche un rapporto come relatore, io 2, tra cui la risoluzione dell’ottobre 2011 sulla criminalità organizzata approvata all’unanimità dal Parlamento Europeo, nella quale, dietro mia proposta, si demandava alla Conferenza dei Presidenti l’atto formale dell’istituzione della Commissione CRIM. Crocetta, pur essendo relatore ombra si è addirittura assentato a quel voto in plenaria”.
Dunque, secondo Sonia Alfano, Crocetta non avrebbe i titoli, e nemmeno i numeri, per fregiarsi di alcun risultato: “Se proprio c’è qualcuno al quale va attribuita la paternità (o maternità) della CRIM – ribadisce – quello non è Crocetta ma chi, con atti parlamentari, ne ha resa possibile l’istituzione; chi, con senso di responsabilità, ha rinunciato alla sirene di una candidatura facile e comoda al Parlamento italiano per portare a termine il lavoro per il quale i cittadini hanno votato nel 2009”.