Hanno intenzione di far valere i loro diritti i genitori e le famiglie dei pazienti dell’Aias di Milazzo. Nonostante anche i medici del centro sappiano infatti che sospendere le terapie possa provocare un peggioramento o una stasi della condizione dei pazienti, la carenza di fondi impedisce la continuità delle terapie. A prendere le redini della situazione la signora Franzina Prestandrea, vicepresidente dell’Associazione “Crescere Insieme Onlus” di Barcellona Pozzo di Gotto, associazione per ragazzi disabili, ma anche punto di riferimento per le famiglie, per la condivisione e risoluzione comunitaria dei problemi. Proprio a partire dalle numerose lamentele ricevute dai genitori, nonché dal vivere sulla propria pelle la situazione di stasi del ciclo di terapie offerte dall’Aias milazzese, la signora Prestandrea si è recata a colloquio col direttore sanitario dell’Aias, il dottor Vincenzo Dattola, per avere delucidazioni circa il disservizio, e ottenere un documento che attesti l’impossibilità dell’ente di elargire terapie continue. “A partire da un documento scritto, che chiederanno anche le altre famiglie con gli stessi problemi, – afferma la signora Prestandrea – potremo reclamare i nostri diritti all’Asp di Messina e al Prefetto. D’altro canto, come ha detto il direttore sanitario dell’Aias di Milazzo, i soldi disponibili non sono sufficienti a coprire le necessità del territorio provinciale”. I genitori, fermo restando la totale soddisfazione circa il personale dell’Aias milazzese, hanno intenzione di unire le proprie forze e di dar battaglia, pur di ottenere un incremento delle possibilità economiche dell’ente.
Un’alzata di braccia è stata infatti la risposta del dottor Dattola, che ha affermato che è la carenza di fondi ricevuti dall’Asp di Messina a causare il disservizio. Il risultato è un ritardo nella ripresa delle terapie di almeno 4-5 mesi, poiché i pazienti, finito il proprio ciclo, rientreranno in una lista d’attesa circa tre volte superiore alle possibilità dell’ente. La lista viene regolarmente inviata all’Asp di Messina, onde evitare irregolarità nel reclutamento dei pazienti iscritti.
Con una capacità di accoglienza di circa 76 pazienti ambulatoriali e 228 domiciliari, l’Aias di Milazzo, proprio per problematiche economiche, può pagare terapisti solo per 38 ambulatoriali e 114 domiciliari circa. Ciò comporta un ritardo nell’inizio delle terapie che influisce notevolmente sulla patologia dei degenti, le cui famiglie non possono spesso permettersi, nonostante l’estrema necessità, la continuità delle terapie pagandole privatamente.