Il paventato dissesto finanziario continua ad alimentare tensioni in Consiglio comunale.
Nella seduta di ieri, che aveva all’ordine del giorno il piano di risanamento e il patto di stabilità, i consiglieri presenti hanno deciso di occupare l’aula in segno di protesta per l’assenza del segretario generale, del ragioniere, del dirigente di settore e di tutti i rappresentanti dell’Amministrazione, ad eccezione dei revisori dei conti Giuseppe Magistri e Antonino Piraino.
Proprio Magistri ha chiesto al presidente del Consiglio di intervenire per rispondere all’Assessore al Bilancio, Pippo Midili, che in un comunicato stampa l’aveva tirato in ballo attribuendogli responsabilità sul dissesto, essendo egli stato assessore fino al 2005.
“Non può lanciare accuse gratuite – ha dichiarato il revisore – e sarà la Corte dei conti a stabilire se ci sono responsabilità, di chi sono e da quando far decorrere le verifiche sullo stato di criticità del Comune”.
Proprio sul dissesto Magistri ha sollevato più di una perplessità, sottolineando come nel giro di un paio di mesi la situazione fosse improvvisamente cambiata: il 29 novembre 2011, infatti, il Consiglio aveva votato il riequilibrio di bilancio, mentre il 4 febbraio, un po’ a sorpresa, era stato annunciato il dissesto finanziario.
Intanto, i 18 consiglieri presenti alla seduta di ieri hanno fatto sapere di avere inviato al prefetto di Messina un documento nel quale si denuncia “lo stato di gravissima irregolarità posta in essere dalla latitanza delle figure apicali degli organi di gestione dell’Ente Comunale” sollecitando un intervento dello stesso Prefetto e degli organi competenti per uscire dall’impasse amministrativa.