Il DNA incastra un barcellonese

- Cronaca, Primo Piano

Aveva commesso, il due dicembre del duemiladieci, una rapina all’ufficio postale di Tindari. E’ Abbate Carmelo di Barcellona (classe 1991), già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile del reato sopra citato. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Patti lo hanno incastrato tramite il Dna.

L’arrestato e un complice, con dei caschi integrali e muniti di una tuta “usa e getta”, si erano introdotti a mano armata presso l’Ufficio Postale alle pendici del Santuario, razziando una somma pari a 2000 euro ed esplodendo vari colpi di pistola. Secondo i Carabinieri i due sono poi fuggiti con uno scooter, risultato in seguito rubato, e dopo aver percorso la statale 113, avrebbero imboccato un sottopassaggio dell’A20 Messina-Palermo dove ad attenderli c’era un complice.

 

In questa circostanza, in seguito al sopralluogo dei Carabinieri, è stato possibile rinvenire, sia sullo scooter che sul passamontagna usato sotto il casco, un unico profilo genetico, dal quale è stato possibile arrivare all’autore della rapina, come detto, già noto alle forze armate per via di precedenti penali a suo carico.

Difatti l’arrestato si era reso protagonista nel febbraio del 2011 di due tentativi d’estorsione nei confronti di due automobilisti pattesi con la rinomata “truffa dello specchietto”. Nei suoi confronti sono scattate le manette e l’ordinanza è stata trasmessa presso la sua abitazione poiché Abbate era agli arresti domiciliari.

I Carabinieri sono oggi sulle tracce dei suoi complici.